Per offrire una migliore esperienza di navigazione e per avere statistiche sull'uso dei nostri servizi da parte dell’utenza, questo sito usa cookie anche di terze parti.
Chi sceglie di proseguire nella navigazione su magazine.familyhealth.it oppure di chiudere questo banner, esprime il consenso all'uso dei cookie. Per saperne di più consulta la nostra Cookie Policy .

Ho capito, chiudi il banner.

X

Dài, messaggiamoci tutta notte!

16 marzo 2017

1618 Views

C’è chi lo definisce una moda e chi una nuova dipendenza nata con Internet e i social network. È il vamping. Alcuni dati dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza restituiscono la fotografia di una generazione iperconnessa che ha bisogno di regole e di adulti di riferimento vicini e attenti per ristabilire i ritmi quotidiani.

 

 

 

Vamping: una definizione

È l’ultima tendenza tra gli adolescenti e consiste nel rimanere svegli, anche tutta la notte, per chattare, guardare video o postarne di propri insieme a foto e messaggi sui profili social. Alcuni si danno appuntamento via WhstApp e condividono sessioni di videogiochi oppure restano attaccati allo smartphone inseguendo una risposta o intavolando vere conversazioni di gruppo. Ma una tendenza che riguarda tutti, preadolescenti e adolescenti, è la paura di perdersi qualche notifica – in inglese Fear of Missing Out o FOMO –  che li fa restare svegli con il cellulare tra le mani o sotto il cuscino.

Alcuni dati

Secondo l’Osservatorio Nazionale Adolescenza il 98% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni possiede uno smartphone. Nella maggior parte dei casi questo rappresenta il regalo più diffuso della Prima Comunione o del compleanno intorno ai 9 anni. 6 adolescenti su 10 dichiarano di rimanere svegli fino all’alba a chattare e messaggiare. La stessa percentuale manifesta di non poter più rinunciare a WhatsApp che risulta l’applicazione più diffusa raggiungendo il 96% dei giovani. 5 teen su 10 ammettono di trascorrere più di 6 ore al giorno davanti a uno schermo e 8 su 10 hanno paura di rimanere senza cellulare o senza connessione (Nomofobia).

I segnali a cui prestare attenzione

Questi comportamenti possono avere effetti negativi sulla qualità e quantità del sonno, con conseguenze a livello fisico e cognitivo: le difficoltà di concentrazione e di attenzione incidono sul rendimento scolastico, aumentano gli stati di ansia e intaccano l’equilibrio emotivo.

Anche se il vamping può rappresentare una componente della fase di protesta e trasgressione che attraversa la maggior parte degli adolescenti, alcuni segnali possono aiutare ad avere consapevolezza di questo disagio. È bene osservare il proprio figlio o la propria figlia nell’arco della giornata e capire se ha un eccessivo bisogno di dormire, è molto stanco e irritabile, se gli insegnanti confermano una sistematica fatica a prestare attenzione durante le lezioni e se ha frequenti mal di testa.

Cosa fare

Purtroppo non esistono ricette magiche, ma possono essere utili alcuni accorgimenti che aiutano far fronte alle difficoltà per far rientrare l’emergenza.

  • È molto importante trovare regole condivise per determinare il tempo da trascorrere davanti allo schermo, sia esso del pc, del tablet o dello smartphone, e per scandire i ritmi di vita in famiglia.
  • I ragazzi hanno bisogno di socializzare nella vita reale stringendo amicizie e confrontandosi con i compagni, ma anche di avere momenti di puro ozio per rilassarsi senza stimoli eccessivi.
  • È utile guardare insieme il cellulare e le ultime chat per rendersi conto del tono delle chat e verificare gli orari dei messaggi per poi parlarne con discrezione mettendo i giusti paletti e sottoscrivendo insieme una sorta di patto d’uso che dovrà essere rispettato da tutte e due le parti.

 

di Redazione Family Health

Family Health si impegna a diffondere la cultura della prevenzione consapevoli che il primo passo per il proprio benessere è pensare alla salute.

Prova Family Health e il suo Fascicolo Sanitario Digitale Personale. Archivia i tuoi referti medici, condividi informazioni corrette con il tuo medico e tramanda la tua storia clinica alle generazioni future. SCOPRI DI PIù!

Patrocinato da: