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Cioccolato: la giusta dose di dolcezza

18 aprile 2017

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di Giorgio Donegani, tecnologo alimentare

“Se è goloso, fa male di sicuro”…  Una regola che proprio non vale per il cioccolato. Lontano dal fornire “calorie vuote”, il re dei dolci vanta anche una quantità di caratteristiche molto positive per la salute…

 

 

 

 

Ogni italiano ne mangia circa 4 kg all’anno, con un’impennata dei consumi nel periodo di Pasqua: il cioccolato  piace davvero a tutti, e non è un caso che gli Aztechi  chiamassero il cacao theobroma, cioè “cibo degli dei”.

Ma cioccolato è una parola troppo vaga: fondente, al latte, bianco, gianduia… sono tanti i tipi in commercio, ciascuno con proprie caratteristiche di gusto e composizione. A questo proposito gli esperti non hanno dubbi: il migliore e più sano è il cioccolato fondente ottenuto con percentuali variabili di cacao, burro di cacao e zucchero. Per legge la quantità di materia derivante dal cacao deve essere almeno il 35%, ma è ovvio che a percentuali maggiori corrispondano anche una più alta qualità e migliori caratteristiche di salute. Senza arrivare ai fondenti nerissimi che contengono più del 90% di cacao (il loro gusto amaro è davvero per pochi appassionati), un fondente con il 60-70% di cacao permette di sfruttare al meglio le virtù del cioccolato.

Una preziosa fonte di minerali

Ricco di potassio (utile per l’efficienza muscolare e per contrastare la tendenza all’ipertensione), il cioccolato eredita dal cacao anche parecchio ferro e apporta quantità significative di magnesio. Non mancano poi le proteine, ed è da segnalare anche l’elevata presenza di fibra, utile per frenare l’assorbimento di grassi e colesterolo, oltre che per mantenere la funzionalità intestinale.

Preziosi antiossidanti

Molte delle ricerche recenti hanno evidenziato poi l’importanza dei componenti antiossidanti: il cioccolato e il cacao contengono molti polifenoli, capaci di contrastare efficacemente i radicali liberi, tra i primi responsabili dell’invecchiamento dei tessuti.

Aiuta la circolazione

Grazie alla presenza di una piccola quantità di caffeina e di una sostanza chiamata teobromina, cacao e cioccolato stimolano poi la funzionalità cardiaca; inoltre, nei grassi del cioccolato si trova una grande quantità di acido stearico, un particolare acido grasso che, pur essendo saturo, ha proprietà simili a quelle degli acidi grassi “buoni” di tipo insaturo, e sembra addirittura in grado di svolgere un ruolo protettivo sulla salute delle arterie.

Rilassa la mente e fa bene allo spirito

E non solo perché è buono: gli zuccheri del cioccolato stimolano la produzione di serotonina nel cervello. Si tratta di un particolare neurotrasmettitore che gioca un ruolo essenziale per l’equilibrio dell’umore e che è indispensabile per sentirsi sereni e “pensare positivo”. In più contiene tracce di feniletilamina, una sostanza che il nostro cervello produce naturalmente quando ci troviamo in particolari condizioni di benessere (per esempio quando siamo innamorati). Come se non bastasse, si è scoperto che nel cioccolato sono presenti anche tracce di anandamide, un acido grasso che sembra agire sul sistema nervoso centrale dando sensazioni di benessere e piacere.  

Il rovescio della medaglia

A fronte di tanti pregi, bisogna comunque considerare che il cioccolato contiene un’alta quantità di grassi e zuccheri, il che significa molte calorie (un etto di cioccolato ne dà circa 500). E se è vero che tanto i grassi quanto gli zuccheri devono essere presenti in una dieta sana, per queste sostanze è più che mai valido ciò che sosteneva Ippocrate: “è la dose a segnare il confine tra veleno e medicina”. Ma qual è la dose giusta di cioccolato per goderne i benefici senza sbilanciare la dieta? Ecco la dolce sorpresa: circa 30-40 g al giorno (150-200 kcal) possono diventare una abitudine al tempo stesso sana e golosa.

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