Per offrire una migliore esperienza di navigazione e per avere statistiche sull'uso dei nostri servizi da parte dell’utenza, questo sito usa cookie anche di terze parti.
Chi sceglie di proseguire nella navigazione su magazine.familyhealth.it oppure di chiudere questo banner, esprime il consenso all'uso dei cookie. Per saperne di più consulta la nostra Cookie Policy .

Ho capito, chiudi il banner.

X

Attenti al nichel….a tavola

26 aprile 2017

1968 Views

di Martina Donegani, biologa nutrizionista

Orticaria, prurito, senso di fatica e malessere generale…forse è colpa dello stress! E se invece si trattasse del nichel?…

 

 

 

Sempre più spesso il nichel è chiamato in causa come responsabile di allergie e intolleranze, e non solo per contatto diretto della pelle con oggetti che lo contengono, ma anche per il consumo di alimenti nei quali è presente. Diffuso nel terreno, il nichel penetra facilmente nei vegetali attraverso l’acqua, così finisce per arrivare sulle nostre tavole in forma di insalate e macedonie, ma anche di farine, legumi e cereali.
I fattori che determinano l’assorbimento del nichel dal terreno sono tanti e diversi: la natura del suolo, le attrezzature usate, le sostanze impiegate nella coltivazione… così che la sua presenza nei prodotti può variare moltissimo. Le ricerche dimostrano però che è decisamente più probabile trovarlo in alcuni alimenti rispetto ad altri.

Ecco allora quelli da guardare con maggior sospetto ed eventualmente provare a eliminare per un certo periodo dalla dieta.

Nichel e alimenti

Tra le FARINE le più a rischio per la presenza di nichel sono quella d’avena e quella di mais, insieme in generale alle farine integrali.
Il nichel è spesso presente anche nei SEMI, prime tra tutti mandorle, nocciole e noci.
Quanto ai prodotti dell’orto (VERDURE), in primavera è soprattutto negli asparagi che tende a concentrarsi, mentre in estate si ritrova più abbondante nei pomodori, ma si riscontra spesso anche nelle cipolle, nei legumi (un po’ tutti, freschi e secchi) e negli spinaci, anche conservati.
Al contrario la FRUTTA non è una fonte importante di nichel, con l’eccezione delle pere che è bene evitare.

Chi è goloso non sarà contento di sapere che cacao e cioccolato ne contengono spesso in quantità significative, mentre gli amanti del mare devono fare attenzione ai crostacei, al tonno, alle aringhe, e allo sgombro, soprattutto nelle versioni in scatola. Peraltro questi pesci rappresentano, insieme alle uova, un’eccezione tra gli alimenti di origine animale, che nel complesso sono tra i più sicuri per chi è allergico al nichel.

 

 

Family Health si impegna a diffondere la cultura della prevenzione consapevoli che il primo passo per il proprio benessere è pensare alla salute.

Prova Family Health e il suo Fascicolo Sanitario Digitale Personale. Archivia i tuoi referti medici, condividi informazioni corrette con il tuo medico e tramanda la tua storia clinica alle generazioni future. SCOPRI DI PIù!

Patrocinato da: