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Cellulite? Partiamo dal cibo

15 maggio 2017

1851 Views

di Martina Donegani, biologa nutrizionista

Disturbo tipicamente femminile, la cellulite non deve essere confusa con il grasso in eccesso. Certamente l’obesità ne favorisce la comparsa, ma si può addirittura essere magre e soffrire comunque di cellulite.  Per combatterla a tavola, più che alla perdita di peso, si deve puntare a rimuovere l’accumulo di sostanze nocive nell’organismo, tra le maggiori cause di questo disturbo…

 

 

Non si tratta soltanto di uno spiacevole inestetismo, la cellulite è una vera e propria malattia (lipodi­strofia distrettuale) che si manifesta in certe zone del corpo, a causa di una cattiva nutrizione del tessuto adipo­so. Inizia con un’infiammazione del grasso sottocutaneo, nelle parti infiammate diventa più difficile la circolazione del sangue nei capillari, i tessuti non vengono nutriti correttamente e tra una cellula e l’altra ristagnano liquidi e tossine. Il rischio è che si inneschi un circolo vizioso: a causa del ristagno di scorie peggiora l’infiammazione che, a sua volta, determina un ulteriore ristagno. Se non si rimedia alla situazione, compaiono gonfiori, noduli e ispessimenti (a volte dolgono al tatto), che conferiscono alla pelle prima il cosiddetto aspetto “a buccia d’arancia” e poi quello “a materasso”.

Primo: disintossicarsi

Il primo obiettivo deve essere allora quello di impostare un programma alimentare disintossicante, capace di aiutare l’organismo a recuperare rapidamente la sua piena efficienza e le sue capacità di difesa. Questa condizione di benessere è indispensabile per mettere in atto i naturali meccanismi  di guarigione dei tessuti alterati. Non occorrono grandi sacrifici, è fondamentale però un’alimentazione leggera ed equilibrata, nella quale prevalga l’uso di cibi freschi rispetto a quelli industriali conservati. A differenza di molte diete dimagranti, un regime depurativo di questo tipo non li­mita esageratamente i carboidrati (per esempio, la pasta e il riso), da consumare preferibilmente nella versione integrale, ma riduce la carne e i grassi (eliminando praticamente i grassi animali), evita quasi completamente il sale e prevede l’intro­duzione di molta acqua, anche sotto forma di verdura e frutta.

Verdura e frutta: pilastri della dieta

Un consumo abbondante di frutta e verdura aiuta a nutrire, depurare e a mantenere più fluida la circolazione del sangue, migliorando l’irrorazione dei capillari fino alle zone più periferiche, quelle appunto colpite dalla cellulite.  Tanto la frutta quanto la verdura, poi, sono ricchissime di “acqua viva”  che non solo allontana le scorie, ma veicola nell’organismo preziosi fattori vitaminici e antiossidanti, oltre che sali minerali ed enzimi: tutte sostanze indispensabili per guarire i tessuti malati. L’elenco dei componenti utili presenti nei vegetali è davvero molto lungo, ma alcuni meritano di essere menzionati per la particolare importanza che hanno:

  • gli antociani, presenti in grande quantità nella buccia dell’uva nera e dei mirtilli, sono un vero toccasana per i capillari sanguigni e quindi per contrastare il ristagno venoso.
  • Le fibre solubili, contenute in moltissimi ortaggi, alimentano la flora “buona” che popola il nostro intestino e ci aiuta a degradare le tossine.
  • La vitamina C, oltre a svolgere azione antinfiammatoria, è direttamente implicata nella produzione del collagene, il tessuto che aiuta a mantenere la pelle bella ed elastica.
  • La vitamina E funziona da antiossidante nei confronti dei grassi, e previene l’infiammazione del tessuto adiposo.
  • La vitamina A è protettrice della pelle e delle mucose.
  • La vitamina B12 contribuisce al nutrimento dei tessuti.
  • Il potassio è un minerale capace di stimolare l’eliminazione dei liquidi in eccesso e l’allontanamento delle scorie, opponendosi alla ritenzione idrica.
  • La papaina e altri enzimi contenuti nella papaia esercitano una buona azione antinfiammatoria, aiutano a eliminare i liquidi in eccesso presenti nei tessuti e facilitano la rimozione degli  acidi grassi dalle cellule adipose.

Acqua a volontà, cibi freschi e poco sale

Per completare l’azione depurativa dei vegetali si deve anche bere molto, e non c’è dubbio che la migliore bevanda sia l’acqua, solvente naturale dei prodotti di rifiuto. Per facilitare la sua espulsione, è meglio scegliere quella oligominerale, con residuo fisso intorno a 200-250 mg/l, cercando al contempo di utilizzare pochissimo sale a tavola e, come si è detto, di limitare al minimo il consumo di quegli alimenti che producono scorie difficili da eliminare, primi tra tutti la carne rossa, i salumi e i formaggi stagionati.

Lo yogurt: nemico delle tossine

Un altro utile accorgimento è quello di dedicare spazio al consumo di yogurt e latti fermentati probiotici. Grazie ai batteri vivi che contengono, sono un vero  toccasana per l’intestino: riequilibrano la sua flora naturale, utile per distruggere le tossine e proteggere dalle infezioni.

Tenersi in movimento

La cura della propria alimentazione darà risultati tanto migliori quanto più strettamente sarà affiancata da un programma di attività fisica che punti a ridare tono ai muscoli e a restituire efficienza all’apparato circolatorio.

Il nuoto in piscina, piuttosto che il semplice camminare a passo veloce, per almeno 30-40 minuti al giorno, sono esercizi tra i migliori per ripristinare una corretta circolazione che restituisca ai tessuti la loro giusta tonicità.

 

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