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Come mantenere il cuore in salute. La prevenzione cardiovascolare

15 maggio 2017

20435 Views

di Alessandro Maloberti, medico chirurgo

Prevenire è meglio che curare, ancora di più fare prevenzione cardiovascolare. Il motivo appare evidente, se si considera che le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte a livello mondiale e costituiscono un fattore di rischio importante per l’insorgenza di alcune patologie che, a loro volta, portano a danni anche gravi. Un esempio per tutti è l’ischemia, ovvero la riduzione dell’afflusso di sangue a un organo che, se prolungata nel tempo, ne può determinare la morte cellulare.

 

In questo articolo spiegherò come prevenire le malattie cardiovascolari, ovvero come fare prevenzione cardiovascolare primaria, secondaria e terziaria.

Prevenzione cardiovascolare primaria

Scopo della prevenzione primaria è quello di evitare l’insorgenza di malattie, mantenendo l’individuo sano in salute il più a lungo possibile grazie alla messa in atto di una serie di comportamenti, attività e interventi.

Nella prevenzione primaria cardiovascolare è molto importante agire sui fattori di rischio, che si possono distinguere in modificabili e non modificabili.

Fattori di rischio non modificabili

Tra  i fattori di rischio non modificabili rientrano

  • l’età
  • il sesso maschile
  • la razza non caucasica
  • la familiarità.

Vale la pena soffermarsi un attimo sulla questione della familiarità. E’ infatti a tutti noto come la presenza di patologie cardiovascolari tra i propri familiari di primo grado (e quindi solo padre, madre, zii di entrambi, fratelli e sorelle) influenzi, aumentando, il rischio anche nei parenti. La patologia del familiare deve, però, essere insorta in età relativamente giovane per incrementare veramente il rischio. In anamnesi vengono infatti registrati solamente gli eventi cardiovascolari insorti prima dei 55 anni negli uomini e dei 65 anni nelle donne. A questo scopo può essere importante compilare il proprio albero genealogico patologico in modo da individuare effettivamente una familiarità positiva.

Fattori di rischio modificabili

Tra i fattori di rischio cardiovascolari modificabili riconosciamo invece

  • l’ipertensione arteriosa
  • la dislipidemia (cioè l’alterazione dei lipidi plasmatici ovvero di colesterolo e trigliceridi)
  • il diabete mellito
  • la riduzione della funzione renale o insufficienza renale cronica
  • il fumo
  • l’obesità
  • la vita sedentaria
  • e altri fattori (la sindrome delle apnee ostruttive durante il sonno, omocisteina, stress e altri fattori psico-sociali) sicuramente importanti, ma meno rispetto ai precedenti.

Come dice il loro nome, questi fattori sono modificabili ed è su di essi che bisogna agire per prevenire l’insorgenza delle malattie cardiovascolari. Nel corso dei prossimi editoriali prenderemo in esame i vari fattori di rischio per capire come agire a livello farmacologico e non farmacologico per ridurre il rischio di incorrere in eventi di tipo cardiovascolare.

Prevenzione cardiovascolare secondaria

La prevenzione secondaria cardiovascolare consiste in una diagnosi precoce di una condizione patologica e in una cura  rapida ed efficace. Il fattore tempo nella malattie cardiovascolari è un elemento di vitale importanza. Il meccanismo patogenetico dell’infarto miocardico acuto e ictus cerebrale è costituito dall’ischemia ovvero dalla riduzione dell’afflusso di sangue all’organo, il cuore e il cervello, rispettivamente. Abbiamo detto che l’ischemia, se non trattata, conduce alla morte cellulare e quindi alla riduzione della funzione dell’organo che nel caso di cuore e cervello è di vitale importanza. Non è dunque difficile comprendere l’importanza di un intervento precoce (entro poche ore) con l’angioplastica coronarica nell’infarto miocardico e con la trombolisi farmacologica nell’ictus ischemico cerebrale. Per poter garantire un intervento precoce è fondamentale conoscere i sintomi e i segni di queste patologie molto frequenti, in modo da non ritardare l’attivazione del servizio di emergenza-urgenza o l’arrivo del paziente in Pronto Soccorso e quindi l’intervento medico necessario. I sintomi principali di infarto e ictus sono riportati in figura 1, è molto importante riconoscerli precocemente per impostare le giuste terapie.

I sintomi dell’infarto

Il fattore tempo in caso di infarto è fondamentale. Per questo è importante riconoscere i sintomi dell’infarto

Ictus, la formula FAST per riconoscerlo e agire

la Formula FAST: riconoscere i segni dell’ictus per intervenire tempestivamente

Prevenzione cardiovascolare terziaria

Per prevenzione terziaria in generale si intendono le azioni da mettere in atto per prevenire l’insorgenza di complicanze e gli esiti invalidanti una volta che la patologia si è instaurata e per garantire al paziente la migliore qualità di vita possibile. In ambito cardiovascolare la prevenzione terziaria si declina in una serie di interventi, come ad esempio la riabilitazione cardiologica o neurologica dopo infarto miocardico o ictus ischemico, rispettivamente, e in una serie di terapie farmacologiche volte a evitare la recidiva e le complicanze tardive di queste patologie.

Abbiamo dunque visto come sia importante in ambito cardiovascolare agire precocemente con interventi terapeutici rapidi ma anche come, nel caso il danno si sia già instaurato, è comunque molto importante limitare il più possibile le conseguenze negative e migliorare al massimo la qualità di vita del paziente.

Family Health si impegna a diffondere la cultura della prevenzione consapevoli che il primo passo per il proprio benessere è pensare alla salute.

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