Vacanze estive…che stress! Le vacanze ideali per gli adolescenti
14 giugno 2017
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di Maurizio Tucci, giornalista
Ogni estate è la stessa storia: programmare le vacanze può essere un vero stress e riservare delle delusioni. Il problema si pone soprattutto quando i figli cominciano a diventare grandi e iniziano ad avere propri desideri e aspettative.
Se sei indeciso tra resort all-inclusive o baita sperduta a 2000m, vacanza tutto relax o occasione di visita a città, musei ed arte, allora ti può essere di aiuto sapere che gli adolescenti preferiscono i viaggi all’estero. Ad affermarlo uno studio condotto dal Laboratorio Adolescenza e Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza, che ha indagato i desideri di 2000 studenti di 14 anni. Ecco tutti i dettagli dello studio.
L’indagine
Laboratorio Adolescenza e Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza hanno realizzato, nel 2015, un’indagine su un campione nazionale rappresentativo di 2000 studenti di terza media, proprio per analizzare gli aspetti legati al modo di trascorrere le vacanze degli adolescenti italiani.
Tra il dire e il fare
Come e dove vorrebbero trascorrere le vacanze gli adolescenti? La vacanza ideale, per più della metà di loro, è un viaggio all’estero. E il 32% delle femmine vorrebbe, in particolare, una vacanza finalizzata a scoprire nuove culture e fare nuove esperienze. Sul fronte opposto il 20% considera “ideale” una vacanza di tutto riposo.
La vacanza ideale | totale | maschi | femmine |
Fare un viaggio all’estero | 50,8 | 43,7 | 58,5 |
Al mare | 31,7 | 35,0 | 28,2 |
In montagna | 7,0 | 9,5 | 4,3 |
Fare un viaggio in Italia | 3,9 | 3,5 | 4,3 |
Fare escursioni | 2,0 | 2,4 | 1,6 |
Rimanere a casa | 1,6 | 2,0 | 1,1 |
In campagna | 1,1 | 1,4 | 0,7 |
Al di là dei desideri, la vacanza tipo degli adolescenti risulta comunque molto più tradizionale: “al mare (63,4%) e in auto (58,5%)”, mentre la montagna è stata meta solo del 7,7% dei teen-vacanzieri. Il 10% ha invece realizzato il sogno di tanti coetanei del viaggio all’estero.
La vacanza reale | totale | maschi | femmine |
Al mare | 63,4 | 62,9 | 64,1 |
In montagna | 7,7 | 8,2 | 7,0 |
In campagna | 2,6 | 3,4 | 1,7 |
Sono rimasto a casa | 8,1 | 8,0 | 8,3 |
Facendo escursioni | 0,8 | 0,8 | 0,8 |
Facendo un viaggio in Italia | 5,3 | 5,1 | 5,6 |
Facendo un viaggio all’estero | 10,4 | 9,5 | 11,2 |
La decisione familiare relativa al dove andare in vacanza appare in maggioranza condivisa tra genitori e figli (64%), mentre sono solo poco più del 25% i genitori che decidono da soli. In realtà, confrontando lo scostamento tra le risposte alle domande “dove sei stato in vacanza” e “dove saresti voluto andare” la condivisione della decisione sembra abbastanza improbabile. E’ verosimile (e anche logico) che siano i genitori a fissare i paletti all’interno dei quali la famiglia concorda la meta (al mare a Rimini o a Riccione?).
Mezzi di trasporto e sicurezza
Circa la sicurezza, gli adolescenti tendono a considerare “più sicuro” il mezzo di trasporto che utilizzano abitualmente, con l’unica eccezione della nave che è considerata meno sicura di altri mezzi anche da chi è abituato ad usarla.
Da questa evidenza deriva il suggerimento alle famiglie di far utilizzare – avendone la possibilità – più mezzi di trasporto ai loro figli. Ciò per evitare che già da bambini e adolescenti costruiscano delle barriere psicologiche verso il sereno utilizzo di alcuni mezzi trasporto che potrebbero rivelarsi, col tempo, un handicap per la loro vita sociale e lavorativa. Il caso più frequente è la paura dell’aereo molto spesso “ereditata” da mamma o papà.
Scelta la meta e fatti i bagagli quali sono le “preoccupazioni” maggiori degli adolescenti riguardo la vacanza? Al primo posto c’è la preoccupazione meteorologica: che il tempo non sia bello. Al secondo posto c’è il timore di avere incidenti con il mezzo di trasporto, quindi di essere derubati e di avere problemi di salute (lui o un familiare)
Quando faccio un viaggio mi preoccupa molto | totale | maschi | femmine |
Che sia brutto tempo | 65,8 | 63,0 | 68.8 |
Avere incidenti legati al mezzo di trasporto | 60,8 | 54,6 | 67,5 |
Essere derubati | 52,2 | 51,2 | 53,2 |
Che possiamo avere problemi di salute (io o un mio familiare) | 49,8 | 47,3 | 52,4 |
Perdermi | 44,1 | 39,1 | 49,3 |
Che non ci siano attività interessanti per il tempo libero | 43,4 | 46,5 | 40,2 |
Eventi naturali (terremoto, eruzione vulcanica, inondazione… ) | 40,0 | 35,6 | 45,2 |
Annoiarmi | 40,0 | 41,6 | 38,5 |
Che il posto non mi piaccia | 38,0 | 38,9 | 37,1 |
Che ci siano situazioni pericolose per i turisti | 34,2 | 32,6 | 35,8 |
Che lo spostamento verso la meta sia troppo lungo | 28,8 | 30,4 | 27,0 |
Che ci siano scioperi dei mezzi di trasporto | 17,4 | 20,0 | 14,8 |
L’influenza della famiglia di origine
Una evidenza che emerge dall’indagine è che la famiglia di origine influisce in modo significativo anche sul modo di trascorrere le vacanze. Al binomio mare-auto delle famiglie italiane, le famiglie in cui ci sia almeno un genitore non italiano oppongono una vacanza prevalentemente all’estero (non necessariamente per andare nel paese di origine) e il mezzo di trasporto più utilizzato è l’aereo. Residuale (e il dato riguarda tutti) la percentuale di chi va in vacanza in treno (5,3%) o con la nave (4,6%).
Complessivamente il 37% del campione di adolescenti intervistati non è mai stato all’estero (41% se ci si riferisce solo agli adolescenti con entrambe i genitori italiani ). Il Paese complessivamente più visitato è risultato essere la Francia, seguita da Spagna, Inghilterra, Germania e Svizzera.
Nonostante gli adolescenti con entrambi i genitori italiani vadano meno all’estero e trascorrano le vacanze in località verosimilmente a più breve gittata, appaiono molto più preoccupati, rispetto ai coetanei con uno o due genitori stranieri, dagli imprevisti e pericoli che teoricamente possono verificarsi in un viaggio (eventi naturali, rischi per i turisti, paura di perdersi, di essere derubati, di avere problemi di salute,…)
E’ verosimile supporre, data l’età del campione, che anche molte di queste paure siano trasmesse loro proprio dai genitori e possano essere una ragione per cui si preferiscono vacanze teoricamente a più basso rischio.
La prevenzione
Sulla prevenzione, il 9,8% del campione ricorda di aver fatto delle vaccinazioni o profilassi prima di affrontare un viaggio all’estero e circa il 20% è a conoscenza del fatto che i genitori, prima di un viaggio all’estero, hanno l’abitudine di effettuare una assicurazione ad hoc contro incidenti e infortuni di vario tipo. Sia per le vaccinazioni che per l’assicurazioni è comunque maggioritaria la percentuale di non so/non ricordo.
Ricordi di aver fatto delle vaccinazioni o profilassi preventive prima di partire per un viaggio all’estero? | totale | maschi | femmine |
Non ricordo | 28,4 | 29,2 | 27,8 |
Ricordo di averle fatte | 9,8 | 10,6 | 9,1 |
Ricordo di non averle fatte | 59,4 | 57,4 | 61,5 |
Nel leggere il dato sulle vaccinazioni deve essere considerato che la maggioranza dei viaggi all’estero di cui i ragazzi hanno riferito erano verso destinazioni per le quali non è necessario effettuare vaccinazioni o profilassi specifiche, ma certamente la percentuale che ha riferito di aver fatto un viaggio in zone a rischio sanitario è risultata considerevolmente più elevata di quel 9,8% che ricorda di aver effettuato delle vaccinazioni prima di partire. Segno che anche su questo versante c’è da fare molta informazione soprattutto rivolta alle famiglie.
L’influenza del web e delle letture
Infine due “curiosità”: la prima è che un massiccio utilizzo del web, e soprattutto dei social network, influisce sia sul maggiore orientamento degli adolescenti a voler trascorre le vacanze facendo un viaggio all’estero sia, soprattutto, a voler passare le vacanze insieme ad amici e/o in circostanze che facilitino la creazione di nuove amicizie. L’abitudine ad una intensa “socializzazione” via web sembra quindi indurre ad una maggiore esigenza anche di contatti reali. Una conferma di quanto conti, per gli adolescenti di oggi , la costante “disponibilità” di amicizie e opportunità di socializzazione tra pari.
La seconda è che gli adolescenti che leggono di più (ci si riferisce a letture non collegate all’attività scolastica e quindi non imposte) hanno una più spiccata tendenza a desiderare vacanze all’estero, vacanze che consentano loro di entrare in contatto con nuove culture o anche soltanto di fare nuove amicizie.
Conclusioni
Una vacanza con figli adolescenti è indubbiamente più impegnativa rispetto ad una vacanza con bambini più piccoli che si riesce ad accontentare più facilmente.
Il lavoro e i ritmi attuali di vita portano frequentemente ad avere, durante l’anno, un rapporto con i figli rarefatto e comunque legato alle scadenze della quotidianità, che non consente di “viversi reciprocamente” quanto sarebbe necessario. La vacanza dovrebbe essere un momento per recuperare la profondità del rapporto genitori-figli, ma non può prescindere dal tenere in considerazione anche le esigenze di un adolescente.
E un adolescente ha un naturale desiderio di sperimentare e di conoscere e la vacanza è un momento particolarmente indicato a nuove esperienze. Così come ha una necessità costante di interagire con altri coetanei.
Se nel progettare la vacanza terremo conto anche di questi aspetti eviteremo – come purtroppo accade – che si trasformi in una occasione di conflitto e creeremo i migliori presupposti per renderla un momento di serena familiarità di cui abbiamo tutti bisogno: genitori e figli.