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7 domande sulla meningite

13 luglio 2017

4325 Views

di Elena Bozzola, pediatra

La meningite rappresenta una delle malattie infettive più temute e percepita da tutti come grave e pericolosa a qualunque età. Cosa sappiamo della meningite e cosa si può fare per prevenirla? E se entriamo in contatto con qualcuno contagiato? In questo articolo ho cercato di rispondere ai principali dubbi e timori su questa malattia.

Cos’è la meningite acuta?

La meningite è una malattia infettiva acuta, caratterizzata dall’infiammazione delle meningi.

Le meningi sono le membrane che rivestono il sistema nervoso centrale e che proteggono il cervello e il midollo spinale.

Quali sono le cause della meningite?

La meningite acuta infettiva può essere causata da batteri, virus, funghi e parassiti.

Le forme di meningite acuta infettiva più temibili sono causate da batteri, in particolare da  Neisseria meningitidis, Streptococcus pneumoniae  ed Haemophilus influenzae.

Come si contrae la meningite?

L’infezione si contrae per via aerea, attraverso le goccioline di saliva, ad esempio parlando, tossendo, starnutendo, se ci si trova a stretto contatto (entro 1 metro di distanza) con un soggetto malato o portatore. Il contatto con l’agente infettivo può avvenire anche attraverso il contatto con i fuidi corporei, come ad esempio sangue, saliva e secrezioni vaginali. E’ pertanto possibile entrare in contatto con l’agente infettivo bevendo, ad esempio, dallo stesso bicchiere o mangiando con le stesse posate di una persona che ha contratto la malattia. 

Tutti i microrganismi che causano la meningite possono essere trasmessi ad altri soggetti, ma questo non significa che si sviluppi per forza la malattia in chi contrae l’infezione.

Chi colpisce?

Tutti possono ammalarsi di meningite, sia adulti che bambini. Anche i neonati possono essere contrarre la meningite acuta.

Le 2 fasce d’età più colpite dalla meningite sono la prima infanzia (1-4 anni) e l’adolescenza (15-25 anni). Per quest’ultima fascia d’età il rischio di contagio è più alto a causa dello stile di vita condotto dai giovani. Infatti, sono maggiori le occasioni in cui si è a contatto con un gran numero di persone (ad esempio discoteche, concerti, università, etc).

Come capire se si tratta di meningite

La meningite acuta può avere due modalità di presentazione differenti: può svilupparsi lentamente in uno o più giorni, oppure avere un decorso fulminante, in poche ore.

Si può inoltre presentare con tanti sintomi, che però possono essere comuni anche a tante altre malattie. Pertanto non è sempre semplice fare la diagnosi!

Tra i sintomi più frequenti ci sono infatti febbre alta, dolore o rigidità del collo, mal di testa, vomito, sonnolenza e convulsioni. In alcuni casi, possono comparire delle lesioni necrotico-emorragiche sul corpo.

Nei più piccoli, la meningite può manifestarsi con sintomi sfumati quali inappetenza, irrequietezza e febbricola.

La diagnosi certa di meningite può essere fatta solo con un esame che si chiama puntura lombare (o rachicentesi) che viene effettuato esclusivamente in Ospedale.  

Cosa fare in caso di contatto con un soggetto malato di meningite?

Innanzitutto niente panico!

I casi di infezione secondaria, ovvero dovuti a un contatto recente con una persona affetta da meningite, sono rari.

È importante seguire questo schema per capire come comportarsi.

  1. Innanzitutto, bisogna attendere l’esito degli esami per capire se il malato ha veramente la meningite: bastano poche ore. Con il risultato della puntura lombare, il medico potrà o meno confermare la diagnosi di meningite ed effettuare la segnalazione alla autorità sanitaria.
  2. In caso di meningite confermata, in alcuni casi viene consigliata una terapia antibiotica preventiva.  Non sempre però è necessaria: pertanto è importante attenersi a quanto viene consigliato dal medico! Infatti, solo in alcuni casi di meningite, qualora l’agente eziologico riscontrato sia Neisseria Meningitidis o Haemophilus Influentiae b, le autorità sanitarie consigliano una terapia di profilassi.
  3. Anche nel caso in cui il germe individuato sia Neisseria Meningitidis o Haemophilus Influentiae b, non per tutti è necessaria la profilassi. La terapia preventiva è infatti importante per i conviventi o per chi ha avuto un contatto stretto con il malato.

Ad esempio, se a una persona viene diagnosticata la meningite meningococcica, viene consigliata la profilassi a coloro che, nei 7 giorni precedenti:

  • abbiano condiviso l’abitazione o un ambiente di studio (la stessa classe) o di lavoro (la stessa stanza) o lo stesso mezzo di trasporto per viaggi di alcune ore (ad esempio volo intercontinentale);
  • abbiano avuto contatti con la sua saliva (attraverso baci, stoviglie, spazzolini da denti, giocattoli, etc) o abbiano avuto contatti ravvicinati (per esempio in condizioni di sovraffollamento o in discoteca)
  • siano stati direttamente esposti alle secrezioni respiratorie del paziente (per esempio durante manovre di intubazione o respirazione bocca a bocca).

Gli amici di amici del malato, chi vive nello stesso quartiere, chi frequenta la stessa scuola ma non rientra nella definizione di “contatto stretto” (ad esempio è in un’altra classe), non deve fare nulla!

Le persone a cui viene consigliata una profilassi, vengono anche sottoposti a una “sorveglianza sanitaria dei contatti” per riconoscere e curare tempestivamente ulteriori casi e per impedire la trasmissione del batterio. Dieci giorni dall’ultimo contatto sono il tempo massimo previsto per la sorveglianza sanitaria, tenuto conto del massimo periodo di incubazione della malattia.  Dopo 10 giorni non si è più considerati a rischio! In cosa consiste la sorveglianza sanitaria? In questo periodo i contatti che presentino sintomi acuti devono essere subito visitati dal medico ed eventualmente sottoposti a esami e a terapie.

I malati, infine, sono considerati contagiosi per circa 24 ore dall’inizio della terapia antibiotica.  

Si può prevenire la meningite?

Non esiste un vaccino che protegga contro tutte le forme di meningite, ma esistono alcuni vaccini che possono prevenire alcune tra le forme di meningite più pericolose. Come spiega Giovanni Corsello nel suo articolo La paura della meningite e i suoi riflessi sulle vaccinazionioggi disponiamo di vaccini efficaci e sicuri nei confronti dei meningococchi C, B, A, W e Y. Secondo quanto previsto dal calendario vaccinale per la vita inserito nel piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2019, il vaccino contro il meningocco B (anti B) si somministra nel corso del primo anno di vita, il vaccino contro il meningococco C (anti C) nel secondo anno di vita e il vaccino tetravalente (anti A,C,W,Y) dal 12° anno di vita in su anche come richiamo per chi è stato sottoposto alla vaccinazione anti C in precedenza”.

Family Health si impegna a diffondere la cultura della prevenzione consapevoli che il primo passo per il proprio benessere è pensare alla salute.

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