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Mamma lasciami sporcare…devo costruire il mio microbiota!

13 luglio 2017

4046 Views

di Tiziana Azzani, giornalista

Faccio parte di una generazione in cui d’estate si giocava all’aperto senza troppi controlli, senza troppe salviette umidificate e gel disinfettanti per pulirsi le mani. Alla sera si tornava a casa sporchi, coperti di terra con il volto disegnato dalle righe di sudore. I nonni ci dicevano che così “diventavamo forti”. Avevano ragione? Un pochino sì, perchè in qualche modo aiutavamo a stimolare il nostro sistema immunitario e a costruire quel mondo di microbi e germi che abitano il nostro corpo umano, il microbiota. Ne parliamo con Rino Agostiniani, Direttore della Struttura Complessa di Pediatria- Ospedali di Pistoia e Pescia.

Dottor Agostiniani cos’è il microbiota?

Il microbiota è l’insieme di microbi (batteri, virus e funghi) che vive all’interno del nostro organismo, principalmente a livello intestinale, vaginale e cute. Possiamo dire che il corpo umano è un superorganismo, nel quale migliaia di genomi microbici (microbioma) interagiscono continuamente tra loro e con il genoma umano. Si tratta di un vero ecosistema, al cui equilibrio contribuisce in misura importante l’intero microbiota, per le sue funzioni protettive, metaboliche, trofiche e immunologiche. Il microbiota può essere considerato un organo aggiuntivo, che nel soggetto adulto può pesare anche 1,5 Kg (più del cervello!). Nell’intestino sono presenti 100 trilioni di batteri (un numero a venti cifre…difficile anche da scrivere), appartenenti a 1000 specie diverse.

Come si forma il microbiota?

Il microbiota è tipico di ogni individuo e inizia a formarsi alla nascita e si completa attorno ai 3 anni di età, diventando praticamente simile a quello dell’età adulta. Lo sviluppo del microbiota intestinale è caratterizzato da rapidi e ampi cambiamenti nella quantità, diversità e composizione. Questi cambiamenti sono influenzati da fattori medici, culturali e ambientali, tra i quali il tipo di parto, la dieta, l’ambiente familiare, le malattie intercorse e le terapie utilizzate nel singolo soggetto. Non è pertanto possibile stabilire uno standard universale per la colonizzazione intestinale.

Quali fattori favoriscono la formazione del microbiota?

Innanzitutto il tipo di parto. Il parto naturale favorisce il passaggio del microbiota materno al bambino. In particolare la vagina materna trasmette al neonato batteri utili a vivere nel mondo esterno, come ad esempio i lactobacilli che aiutano la digestione del latte. Al contrario i bambini nati da taglio cesareo hanno nell’intestino meno lactobacilli e più microrganismi ospedalieri.

Un altro fattore importante per la formazione del microbiota è il tipo di allattamento. L’allattamento al seno indirizza il microbiota in modo diverso rispetto al quello artificiale sia per i microrganismi che il piccolo può prendere direttamente dalla mamma sia per le sostanze prebiotiche presenti nel latte materno.

E nel bambino nato pretermine?

La nascita pretermine influenza la formazione del microbiota, non tanto per la data gestazionale quanto il maggior ricorso al parto con taglio cesareo e alla somministrazione di farmaci, soprattutto antibiotici.

Cosa fare per avere un buon microbiota?

La dieta, a partire dalla nascita dell’individuo, è sicuramente un elemento fondamentale per il microbiota. Innanzitutto, non dobbiamo avere fretta a iniziare il divezzamento del bambino e quindi offrire un allattamento esclusivo almeno per i primi sei mesi di vita.

È poi importante preferire un’alimentazione povera di grassi e proteine animali, ma ricca di frutta, verdura e cereali.

Perché frutta, verdura e cereali sono “amici” del microbiota?

È una questione di prebiotici, probiotici e simbiotici. Nella verdura sono ad esempio presenti degli zuccheri (oligosaccaridi) che il nostro organismo non è in grado di digerire, ma che sono “concime”, ovvero prebiotici, per i microrganismi che popolano il nostro intestino. Frutta e verdura in grandi quantità, dunque, ma di buona qualità, se vogliamo che questa aiuti davvero il microbiota. È da evitare (o moderare nell’uso) tutta la frutta e verdura pronta, sterilizzata, e quindi totalmente priva di germi (probiotici). Oggi abbiamo un’ossessione verso la sterilità che non ha davvero alcun senso e non mi riferisco solo alla verdura, ma anche all’ossessione di lavarsi le mani con gel disinfettanti o salviette umidificate.

Dobbiamo quindi dire alle mamme di lasciar giocare e sporcare i propri bambini?

Come sempre la verità sta nel mezzo, ma non è necessario allarmarsi se un bambino mette in bocca un po’ di terra. Non è in questo modo che si rischio di prendere virus e batteri pericolosi, o meglio, batteri e virus “buoni e cattivi” sono ovunque, sta a noi, intesi come intero ecosistema, riuscire a difenderci. Non teniamo quindi i nostri bambini sotto una bolla di vetro!

Da quali malattie ci difende il microbiota?

Diversi studi suggeriscono che il nostro ambiente microbico gioca un ruolo importante nel mantenimento della salute e nella patogenesi di alcune malattie. Molte malattie infiammatorie sembrano comparire dopo una brusca modificazione della composizione del microbiota o a una distruzione del suo complesso equilibrio. Alcune malattie caratterizzate da disbiosi sono ad esempio il morbo di Crohn, la rettocolite ulcerosa, la sindrome del colon irritabile, la psoriasi, il diabete e le malattie cardiovascolari.

Altre patologie in cui il microbiota ha sicuramente un ruolo sono le allergie, in particolare la dermatite atopica e l’asma. Anche l’obesità sembra essere in qualche modo correlata alla composizione del nostro microbiota, oltre ovviamente allo stile di vita e alla dieta.

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