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Screening neonatale esteso per la diagnosi precoce delle malattie metaboliche

13 luglio 2017

9586 Views

di Tiziana Azzani, giornalista

La diagnosi precoce di alcune malattie ereditarie può cambiare radicalmente e per sempre il futuro di neonato, garantendo, in caso di un intervento rapido e adeguato, di prevenire le conseguenze disabilitanti di queste malattie metaboliche. In alcuni casi il bambino grazie all’intervento precoce può condurre una vita completamente normale. Questa è lo scopo (e la speranza) dello screening neonatale esteso e gli altri test ed esami importanti per la diagnosi precoce che oggi vengono offerti dai centri nascita ai neonati.

Screening neonatale esteso

Con poche gocce di sangue prelevate dal piedino del neonato, fra le 48 e le 72 ore dopo la nascita, oggi è possibile diagnosticare precocemente 40 malattie metaboliche congenite. “Lo screening neonatale esteso è uno dei più importanti programmi di medicina preventiva pubblica, perchè consente un intervento precoce, fondamentale per prevenire le conseguenze disabilitanti di queste malattie metaboliche”, afferma Luigi Memo, pediatra neonatologo.

COS’È  Con la legge 167/2016, entrata in vigore lo scorso autunno, lo screening neonatale estende da 3 (fenilchetonuria, ipotiroidismo congenito e fibrosi cistica) a 40 le patologie per cui è possibile fare diagnosi precoce.

Le malattie indagate dallo screening neonatale esteso sono patologie endocrine e metaboliche ereditarie gravi che, se non riconosciute precocemente possono causare danni spesso irreversibili soprattutto a carico del sistema nervoso centrale con conseguenti gravi disabilità. Sono patologie per cui il tempo” nella diagnosi è un fattore essenziale per evitare le conseguenze gravi sulla salute del neonato. La diagnosi precoce consente infatti di impostare altrettanto precocemente l’intervento terapeutico farmacologico, chirurgico e/o dietetico finalizzato alla prevenzione dei possibili danni all’organismo. Per molte di queste malattie i trattamenti effettuati dopo la comparsa dei segni clinici e dopo episodi di scompenso metabolico non sono efficaci e non sono in grado di normalizzare il quadro clinico.

QUALI MALATTIE METABOLICHE – Lo screening neonatale esteso consente di identificare a malattie classificabili in 3 gruppi: aminoacidopatie (AA), acidurie organiche (OA) e difetti della beta-ossidazione degli acidi grassi (FAO).

La diagnosi delle aminoacidopatie si basa sull’aumentata escrezione di un aminoacido, le acidurie organiche e i difetti della beta-ossidazione degli acidi grassi si associano a una alterazione dei valori dell’acilcarnitina. Il marcatore biochimico indica la patologia, ma in alcuni casi a un singolo marcatore si associano più malattie e pertanto alla positività dello screening devono seguire successivi accertamenti diagnostici.

Di seguito  la lista delle patologie incluse nello screening neonatale esteso (tratta da GU n. 267/2016).

  • Fenilchetonuria
  • Iperfenilalaninemia benigna
  • Deficit della biosintesi del cofattore biopterina
  • Deficit della rigenerazione del cofttore biopterina
  • deficit dell’acilCoA deidrogenasi a catena media
  • Acidemia glutarica tipo I
  • Acidemia isovalerica
  • Malattia delle urine a sciroppo d’acero
  • Tirosinemia tipo I
  • Deficit del trasporto della carnitina
  • Deficit dell’idrossiacil CoA deidrogenasi a catena lunga
  • Defiti della proteina trifunzionale
  • Deficit dell’acilCoA deidrogenasi a catena molto lunga
  • Aciduria 3-idrossi 3-metil glutarica
  • Deficit del beta-chetotiolasi
  • Acidemia metilmalonica (CbIA)
  • Acidemia metilmalonica (CbIB)
  • Acidemia metilmalonica (Mut)
  • Acidemia propioica
  • Acidemia metilmalonica (CbIC)
  • acidemia argininosuccinica
  • Citrullinemia tipo I
  • Omocistinuria (deficit CBS)
  • Tirosinemia tipo II
  • Deficit di carnitina palmitoil-transferasi II
  • Deficit multiplo delle carbossilasi
  • Acidemia metilmalonica (CbID)
  • Argininemia
  • Citrullinemia tipo II
  • Ipermetioninemia
  • Tirosinemia tipo III
  • Defici di carnitina palmitoil-transferasi (L)
  • Acidemia glutarica tipo II
  • Deficit dell’acilCoA deidrogenasi a catena corta
  • Deficit della carnitina/acil-carnitina translocasi
  • Deficit del 3-metil crotonil-CoA carbossilasi
  • Deficit del 2-metil butirril-CoA deidrogenasi
  • Aciduria 3-metil glutaconica (tipo 1, 2, 3, 4, 5)
  • Deficit isobutirril-CoA deidrogenasi
  • Aciduria Malonica
  • Deficit del dienoil reduttasi
  • Deficit del 3-OIH acil-CoA deidrogenasi a catena media/corta
  • Aciduria 2-metil 3-idrossi-butirrico
  • Encefalopatia etilmalonica
  • Deficit di ornitina transcarbamilasi
  • Deficit di metile tetraidrofolato reduttasi
  • Deficit di ornitina transcarbamilasi

≪Le 40 malattie incluse nello screening neonatale esteso non sono “nuove” al clinico. Quello che cambia è il tempo di diagnosi. Fino ad oggi, infatti, la diagnosi avveniva in seguito alla comparsa di sintomi e/o di segni clinici; lo screening neonatale esteso, consente invece di arrivare alla diagnosi, in alcuni casi, prima che la malattia si manifesti e quindi quando il bambino è ancora sano≫, sottolinea Luigi Memo. ≪Gli effetti della diagnosi precoce sono davvero significativi. Secondo uno studio pubblicato da un gruppo di ricercatori di Boston, la diagnosi precoce delle malattie metaboliche con lo screening neonatale ha ridotto la mortalità dal 48% al 2%≫, precisa Alberto Burlina.

COME SI FA  Lo screening neonatale esteso è un esame sicuro e non invasivo. Fra le 48 e le 72 ore di vita, dal piedino del neonato vengono prelevate alcune gocce di sangue. Per l’esame ne bastano infatti pochi microlitri. Non si tratta del classico prelievo endovenoso; con una lancetta, molto simile a quella che usa il paziente diabetico per l’automonitoraggio della glicemia, viene punto il tallone del piccolo. ≪Vorrei rassicurare i genitori – precisa Luigi Memo – Il prelievo viene eseguito nelle migliori condizioni per rendere indolore la manovra. Il momento ideale è durante la poppata, avvolto dalle coccole della mamma. Se però i tempi dell’allattamento non corrispondono con quelli del prelievo al piccolo viene comunque riservato un “trattamento” speciale, mettendo in atto tutte quelle manovre utili a distrarre il neonato e a fornire stimoli che contrastino con l’impulso di dolore: somministrazione di saccarosio, posizione adeguata e contenuta in telini caldi, ambiente tranquillo, ma soprattutto coccole e contatto≫.

Il tempo del prelievo è un fattore molto importante. Come specifica la normativa deve essere eseguito tra le 48 e le 72 ore di vita del neonato, ovvero quando i livelli dei metaboliti si sono stabilizzati (prima delle 24 ore i livelli dei metaboliti corrispondono a quelli della madre) e prima della dimissione dal nido.

Le gocce di sangue prelevate (campione) vengono fatte assorbire su una carta speciale. In questo modo si ottiene il cosiddetto “spot di sangue essiccato su carta” che viene inviato al Centro di Screening Neonatale di riferimento. Mentre tutti i centri nascita devono essere attrezzati per effettuare il prelievo, l’analisi viene eseguita solo nei laboratori autorizzati. Lo screening neonatale esteso si basa sull’analisi in Spettrometria di massa tandem di alcuni aminoacidi (circa 12 diversi) e delle acilcarnitine (circa 32 acilcarnitine).

COSA SUCCEDE SE IL TEST È POSITIVO – In caso di positività, il test viene ripetuto nella stessa goccia di sangue, ma utilizzando tecnologie più avanzate. Se anche il secondo test risulta positivo, il neonato viene indirizzato dal centro di screening a un team specialistico. ≪Non è semplice spiegare ai neogenitori, inebriati dalla felicità della nuova nascita, che il loro piccolo potrebbe essere affetto da una malattia metabolica – precisa Burlina – I centri specializzati devono in poche ore confermare o escludere la diagnosi. Il tempo è prezioso perchè iniziare precocemente una terapia può cambiare la storia naturale di queste malattie. Anche un solo giorno di ritardo potrebbe essere troppo, perché una volta comparsi i sintomi, il danno, spesso irreversibile, è già avvenuto e si può solo contenerlo. La diagnosi precoce e di conseguenza l’intervento, può in molti casi garantire una vita del tutto normale al bambino≫.

 

Oltre allo screening per diagnosi precoce delle malattie metaboliche, oggi è possibile verificare lo stato di salute dell’udito (screening dell’udito), degli occhi (test de riflesso rosso) e delle anche (screening della displasia evolutiva dell’anca).

(Nota di redazione: l’articolo è stato scritto con la collaborazione di Luigi Memo, pediatra e neonatologo e Alberto Burlina)

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