Screening della displasia evolutiva dell’anca
di Tiziana Azzani, giornalista (articolo scritto in collaborazione con Luigi Memo)
La displasia dell’anca, detta anche lussazione congenita dell’anca (articolazione tra testa del femore e corrispondente cavità del bacino, denominata acetabolo), è l’anomalia scheletrica più frequente alla nascita.
Se non trattata, evolve durante i primi anni di vita con esiti permanenti e invalidanti. La diagnosi precoce, nei primi 2 mesi di vita, associata ai dovuti provvedimenti consente di prevenire efficacemente (evitare) gli esiti invalidanti.
La cura della displasia dell’anca varia in funzione della serietà del problema: in alcuni casi vale la pena di attendere, confidando nella maturazione naturale dell’articolazione. In alcuni casi, in genere severi, può essere necessario ricorrere a un tutore confezionato su misura (divaricatore), costituito da una struttura rigida alla quale vengono assicurate, mediante nastro di velcro, le gambe del piccolo. Il ricorso all’apparecchio gessato e all’intervento chirurgico rappresentano le soluzioni estreme.
Cos’è
Lo screening clinico nel neonato è basato sulla ricerca del segno di Ortolani, scatto di entrata, e del segno di Barlow, scatto di uscita, consentono di individuare precocemente la gran parte delle anomalie dell’articolazione coxo-femorale.
Vanno indirizzati allo screening ecografico i neonati a rischio (posizione podalica, gemellarità, familiarità per displasia dell’anca) e i neonati con esame clinico patologico.
Come si fa
Partendo col neonato tranquillo e in posizione supina, si flettono le cosce ad angolo retto rispetto al bacino, si afferrano le ginocchia col palmo della mano, si appoggiano i pollici medialmente lungo le cosce e i medi lateralmente in corrispondenza dei grandi trocanteri del femore. A questo punto si impone alle cosce un movimento in sequenza di flessione, abduzione e rotazione esterna e contemporaneamente si esercita una leggera pressione sul grande trocantere in senso latero-mediale. In caso di displasia dell’anca, la manovra, porta la testa del femore ad essere alloggiata all’interno della sua sede anatomica. Spostandosi all’interno dell’acetabolo la testa del femore produce uno scatto percepibile col dito medio (segno dello scatto). Il segno dello scatto conferma la positività della manovra e induce il sospetto di displasia dell’anca, da confermare con un esame ecografico.
La manovra deve essere eseguita esclusivamente da un medico specializzato. Non provate a effettuare la manovra di Ortolani a casa e da soli, perchè potrebbe essere pericolosa per il piccolo.