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Il passaggio da un ciclo scolastico all’altro. Come aiutare i figli adolescenti a superare le paure?

12 settembre 2017

1776 Views

di Maura Manca, psicologa e psicoterapeuta

 L’esperienza scolastica riveste un ruolo importante per il processo di crescita del ragazzo da un punto di vista formativo e della crescita personale. I passi da un ciclo scolastico all’altro sono i più delicati in assoluto ed è per questo che è importante comprendere quali sono le fasi più critiche e soprattutto come relazionarsi a lui per essere un genitore efficace.

 

Il rientro a scuola è una fase ricca di aspettative, soprattutto nel passaggio da un ciclo scolastico all’altro. E’ un momento che accompagna in maniera più o meno intensa le settimane precedenti la ripartenza, insieme a tutta la pesantezza psichica generata dal pensiero di doversi di nuovo svegliare presto la mattina, restare rinchiusi in classe per tante ore, rimettersi a studiare, dell’ansia delle interrogazioni e delle discussioni sui compiti.

L’importanza del passaggio da un ciclo scolastico all’altro

Tutte queste sensazioni ed emozioni si amplificano nei momenti di passaggio da un ciclo scolastico all’altro, fase in cui si mettono in discussione i criteri su cui è stata fondata l’esperienza scolastica precedente. I ragazzi non si sentono pronti, hanno paura del cambiamento, del confronto con i nuovi compagni e di non dimostrarsi all’altezza delle richieste della nuova scuola. Il nuovo spaventa, soprattutto in una fase di importanti cambiamenti da un punto di vista emotivo e cognitivo, come il passaggio dall’infanzia all’adolescenza. Si trovano ad affrontare se stessi, a sperimentarsi e a conoscersi, in un contesto completamente nuovo.

Il ruolo dei genitori

In questa fase il ruolo dei genitori è fondamentale, l’adulto deve rispettare i tempi del figlio, permettergli di ambientarsi standogli vicino senza far trasparire eventuali ansie e preoccupazioni che lo manderebbero inutilmente in allarme. Il figlio non ha bisogno anche delle preoccupazioni dei genitori. Non serve dare troppe raccomandazioni su tutto ciò che deve e non deve fare e fargli fare promesse che tanto non manterrà, serve solo ad accrescere l’ansia anticipatoria. In questa fase, il genitore, non deve incentrare tutte le sue attenzioni sulla prestazione scolastica, deve rassicurare il figlio sul fatto che il senso di disorientamento e ansia siano dei vissuti normali quando ci si trova di fronte a nuove situazioni e che la stessa paura la stanno vivendo sicuramente anche i suoi futuri compagni e che l’ha vissuta pure loro quando erano ragazzi. Li farà sentire compresi. La cosa più importante da fare è quella di NON minimizzare le loro paure, anche se sembrano infantili e a volte quasi assurde e, nello stesso tempo, NON bisogna enfatizzare questo momento e passaggio della loro vita dandogli eccessiva importanza, parlando solo del passaggio, caricandolo di aspettative ed emotività.

L’inserimento alla scuola secondaria di primo grado

Il passaggio dalla scuola primaria alla secondaria di primo grado è uno dei momenti più delicati. In questa fase, oltre ai cambiamenti legati alla crescita, i preadolescenti si ritrovano, da un ambiente più protetto, caratteristico della scuola dell’infanzia, ad un luogo più distaccato, basato su un sistema di valutazione differente, vissuto troppe volte come un giudizio sulla persona e non sulla prestazione. Ci sono più docenti, più materie, si è in un certo senso meno intimi e più “un numero” rispetto alle scuole primarie, si amplifica la paura della bocciatura e del confronto con gli altri. Inoltre, si devono staccare dagli amici con cui hanno imparato a scrivere e a leggere e conoscere nuovi compagni.

Il passaggio alla scuola secondaria di secondo grado

Il passaggio dalla scuola secondaria di primo grado a quella di primo grado dipende molto da come si sono vissuti gli anni precedenti. Se la scuola è interiorizzata come un elemento positivo, si vedrà come una fase di crescita e di arricchimento, se questi anni sono stati vissuti come ruolo di ricettore passivo diventa una fase di appesantimento psichico. Questa fase rappresenta un momento significativo anche perché il ragazzo di trova ad aver fatto una scelta che, nella sua testa, determina il tipo di orientamento professionale per il resto della vita. Ha il timore di aver sbagliato, soprattutto se si è presa un decisione contro il volere genitoriale e la paura di non trovarsi bene con i nuovi compagni con cui dovrà convivere per cinque lunghi anni.

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