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A scuola allenamento e corretta alimentazione per aiutare la memoria

27 novembre 2017

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A scuola allenamento e corretta alimentazione per aiutare la memoria sono le regole da seguire secondo il dottor Paolo Tagliabue, direttore del dipartimento materno infantile dell’ospedale di Monza, con esperienza trentennale nella cura dei piccoli pazienti.
La dieta e lo stile di vita, possono aiutare gli studenti ad affrontare con successo gli impegni scolastici, senza dimenticare che ciò che serve per apprendere è sempre un buon metodo di studio.

Dottor Tagliabue assumere fosforo dalla dieta, in particolare dal pesce, aiuta la memoria?

“È un luogo comune tra i più diffusi nel campo delle credenze sull’alimentazione e anche fa parte di detti generici che noi tutti utilizziamo per le persone che spesso dimenticano di fare qualcosa: ma fai una cura di fosforo! È il consiglio. In realtà non esistono studi che possano confermare una qualsivoglia correlazione tra livello o assunzione di fosforo e miglioramento della memoria. L’importanza del fosforo nell’alimentazione del bambino è particolarmente importante per lo sviluppo scheletrico: un adeguato apporto di calcio, fosforo e vitamina D sono i capisaldi della alimentazione dei bambini nei primi anni di vita, in particolare del primo anno, quando l’apparato scheletrico è in rapido sviluppo. È altrettanto vero che una carenza di fosforo, con concentrazioni ematiche molto al di sotto dei valori normali potrebbe anche innescare delle patologie gravissime, in quanto il fosforo entra a fare parte di composti ad alto valore energetico indispensabili per il funzionamento cellulare. Ma come detto: evidenze che il fosforo agisca direttamente sulle capacità mnemoniche di adulti o bambini, sono inesistenti”.

Quale possibile consiglio alle mamme che si pongono il problema di migliorare le capacità mnemoniche del proprio figlio?

 “Innanzitutto l’allenamento, la vecchia pratica di imparare a memoria dei testi o delle poesie aveva appunto lo scopo da fungere da allenamento all’apprendimento. Se invece vogliamo spostare il discorso su ciò che da un punto di vista alimentare si può fare, diciamo che una dieta appropriata ci può aiutare in questo senso. Una buona dieta migliora le performance cerebrale a tutte le epoche della vita anche se è difficile trovare se un alimento è più implicato di altri in questa funzione. Ad esempio l’allattamento al seno che apporta più alti livelli di colina e DHA (un acido grasso a lunga catena presente nel latte materno) correla ad una migliore memoria nei bambini a sei mesi di vita. Ed ancora da studi su adulti sembrerebbe che la Dieta Mediterranea (ricca di verdure/frutta, olio di oliva, farine integrali e pesce) svolge un ruolo protettivo nelle capacità cognitive e quindi probabilmente potrebbe avere una influenza benefica anche sulla funzione mnemonica. Quindi allenamento alla memoria e corretta alimentazione sono i consigli che oggi si possono dare. Rimedi magici, ahimè, al momento non sono di provata efficacia”.

 

di Redazione Family Health

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