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Tisane e fitoterapia: naturale non è sempre sinonimo di sicuro

15 febbraio 2018

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di Giorgio Donegani, tecnologo alimentare

“Ti-sana” cioè “ti guarisce”. È vero: le piante possono essere utili per vincere tanti piccoli disturbi. Occorre attenzione però, perché ogni erba ha le sue indicazioni e talvolta alcune controindicazioni. Anche parlando di tisane è meglio quindi lasciar da parte il “fai da te” e l’improvvisazione, se si vogliono davvero sfruttare le loro virtù salutari.

 

Innanzitutto un chiarimento: le tisane non fanno miracoli e non sono per loro natura più efficaci delle normali medicine. Detto questo, è vero che possono aiutare l’organismo a combattere diversi disturbi lievi o cronici, servono a facilitare la digestione, a stimolare la diuresi e l’attività dell’intestino, e anche a risolvere leggeri stati d’ansia.

In poche parole: se usate bene, possono aiutare a vivere meglio.

La scienza ha individuato diverse sostanze salutari in molte piante, utilizzate nella cosiddetta fitoterapia: facendo bollire foglie, fiori o corteccia in acqua, piccole quantità dei principi attivi passano in soluzione e si ritrovano anche nelle tisane che, una volta bevute, esercitano la loro azione benefica nell’organismo.

Tre regole da non dimenticare

Le tisane possono sicuramente far bene, ma non si deve credere che, per il solo fatto di essere “naturali”, non possano anche provocare effetti dannosi. Per quanto la loro azione sia blanda e leggera, come ogni sostanza medicamentosa, vanno assunte solo se è davvero necessario e su consiglio del medico, oppure del farmacista o di un esperto erborista.

Ecco tre regole che è sempre bene seguire:

  1. evitare di sperimentare di propria iniziativa miscugli e ricette nuove. La composizione di infusi o decotti deve essere sempre valutata da un esperto;
  2. attenersi alle dosi prescritte e non eccedere con il consumo;
  3. evitare l’assunzione contemporanea di tisane e medicinali tradizionali senza prima avere infornato il proprio medico: si potrebbero originare interazioni indesiderate.

Un po’ di attenzione…

Tra le erbe più usate in fitoterapia, ecco quelle che richiedono più attenzione:

  • Rabarbaro – Efficace contro la stitichezza, deve essere assunto con moderazione e per periodi non troppo lunghi per scongiurare problemi cardiaci.
  • Valeriana – I suoi estratti vengono usati per combattere l’insonnia e contrastare l’ansia, ma un sovradosaggio può essere causa di cefalea e peggiorare l’insonnia stessa, anziché alleviarla.
  • Aglio – Da tempo noto per contrastare la pressione alta, non deve essere assunto come estratto in concomitanza con l’aspirina: rischio emorragia.
  • Psillio – Utilizzato spesso per favorire il controllo del peso, può però determinare blocchi intestinali e ostacolare l’assorbimento di alcuni farmaci.
  • Ginseng – Associato a un miglioramento generale del benessere psicofisico, a seconda della dose e della sensibilità individuale può essere causa di nervosismo, mal di testa e insonnia.

Per ogni problema, le giuste erbe

A questo punto, dopo aver messo in guardia contro possibili controindicazioni, ecco invece le erbe e i vegetali sui quali si può puntare più tranquillamente, senza dimenticare che le singole piante vedono spesso amplificate positivamente le loro proprietà quando vengano miscelate ad altre erbe, che hanno anche lo scopo di rendere più gradevoli le preparazioni.

  • Bruciori di stomaco: sono efficaci le piante ricche di mucillagini, sostanze che esercitano un’azione antiinfiammatoria sulle mucose perché si stratificano su di esse rivestendole di uno strato protettivo. I vegetali più consigliati sono: Malva, Altea, Lino (i semi), Verza (il succo fresco)
  • Stitichezza: le stesse erbe ricche di mucillagini sono molto efficaci anche contro la stitichezza, perché queste sostanze assorbono acqua rigonfiandosi e stimolando i movimenti delle pareti intestinali. Ottima è anche la corteccia di frangola.
  • Nausea e vomito: si combattono soprattutto con l’erba menta e con la radice di zenzero, con la quale si ottiene un ottimo tè.
  • Varici ed emorroidi: le bacche del cipresso contengono principi tonificanti venosi vasocostrittori, così come i semi e la corteccia dell’Ippocastano e il Mirtillo Nero che protegge anche i capillari.
  • Stanchezza e sonnolenza: contro l’affaticamento si rivelano molto efficaci il Rosmarino e la Salvia.

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