Basta sigarette nelle mani, nelle tasche e nelle bocche dei nostri figli
di Alberto Pellai, psicoterapeuta
In Italia la percentuale di fumatori sotto i 18 anni si attesta intorno al 30% e, mentre in passato esistevano differenze significative tra maschi e femmine, oggi non esistono più differenze di genere. L’età media di inizio corrisponde a 14 anni, anche se numerosi ragazzi cominciano prima. Chi inizia a fumare in età precoce è soggetto ai medesimi meccanismi di dipendenza che si riscontrano negli adulti. E, pur esprimendo il desiderio di smettere, trova assai difficile abbandonare tale abitudine. Inoltre, nei giovanissimi il fumo di tabacco è più frequentemente associato ad altri comportamenti a rischio. È fondamentale che noi adulti forniamo ai nostri figli preadolescenti messaggi chiari e troviamo strategie preventive per aiutarli a crescere liberi dal fumo.
Cosa ci dice la ricerca
La ricerca racconta che quando un giovane adolescente fa uso di tabacco ne ricava non pochi problemi di natura comportamentale, associati anche al suo potenziale di apprendimento. Come genitori, non dobbiamo inoltre trascurare il fatto che più giovane è l’età del minore e maggiore è la probabilità che egli sviluppi dipendenza nei confronti di sostanze di natura psicotropa. E il tabacco, purtroppo, va ascritta a questa categoria, poiché uno dei suoi componenti, la nicotina, ha l’indubbia capacità di sviluppare “addiction” nel suo giovane consumatore.
In una singola sigaretta sono contenute più di 4.000 sostanze chimiche, molte della quali ad alto tasso di tossicità, come cadmio, arsenico, ammoniaca, monossido di carbonio.
Un esperimento “casalingo” per conoscere
Se volete fare un esperimento che spieghi ai vostri figli come è facile depositare queste sostanze sulla superficie degli epiteli che rivestono i loro polmoni, ecco un’attività di grande impatto.
Vi servirà:
- una bottiglia di plastica
- batuffoli di cotone idrofilo (bianco o rosa)
- un cilindro di plastilina
- una cannuccia
- una sigaretta
Prendete la bottiglia e svuotatela. Quando è completamente asciutta riempitela con alcuni batuffoli di cotone idrofilo di colore rosa o bianco. Quindi tappate le bottiglie con un cilindro di plastilina. Prendete una cannuccia in plastica per bevande e fatela passare in mezzo al tappo di plastilina che chiude la vostra bottiglia, forandolo. La cannuccia, perciò, sarà per metà all’interno della bottiglia e per metà all’esterno. Ora chiedete ad un adulto fumatore di fumare una sigaretta, ma di espirarne il fumo, una volta inalatolo, soffiandolo all’interno della cannuccia, così che venga portato all’interno della bottiglia. Al termine della sigaretta, quando tutto il fumo espirato è stato soffiato dentro alla bottiglia, levate il tappo di plastilina ed estraete il cotone che avevate infilato all’interno.
Ora osservate attentamente che cosa è successo alla zona di superficie che si trovava a contatto con la porzione terminale della cannuccia, da cui usciva il fumo espirato dall’adulto fumatore. I vostri figli rimarranno molto colpiti nel costatare che il cotone ha cambiato il proprio colore: non più bianco o rosa, ora in realtà è grigio e diffusamente si vedono tracce dei residui solidi presenti nel fumo espirato che si sono “incrostati e stratificati” su parte di esso. E questo è successo con una sola sigaretta. Ora fategli immaginare di che colore sarebbe il cotone al termine di una giornata se un fumatore incallito espirasse tutto il fumo inalato all’interno di una bottiglia.
Questo esperimento permette di costatare in modo concreto come il fumo di tabacco “inquina” il nostro corpo e altera le caratteristiche anatomo-funzionali degli epiteli di rivestimento del nostro apparato respiratorio.
Il tabacco “inquina” il nostro cervello
Alcune recentissime ricerche hanno dimostrato anche che il fumo di tabacco in età evolutiva inquina le capacità cognitive del nostro cervello. Una ricerca svolta con reclute dell’esercito israeliano, ha rivelato che il QI (Quoziente Intellettivo) delle reclute non fumatrici era significativamente più elevato di quello delle reclute dedite al tabacco. In particolare, il sottogruppo dei fumatori più intensi e accaniti era quello connotato dalla media di QI più basso all’interno dell’intero gruppo delle reclute indagate. E questo effetto sembra anche dimostrato da studi effettuati su bambini esposti a fumo passivo da parte dei loro genitori: i minori che avevano il più alto tasso di cotinina nel sangue (un catabolita della nicotina usato come biomarcatore per questa ricerca) erano quelli che avevano riportato i peggiori punteggi nei test di lettura, matematica e abilità visuo-spaziali, con un calo medio di 2-5 punti al QI rispetto ai coetanei non esposti a fumo passivo.
Un ulteriore elemento che dobbiamo attenzionare, come genitori, è che un giovane che fuma in età precoce, ha una probabilità tripla di diventare consumatore di alcol, rispetto ai suoi coetanei non fumatori.
Insomma ci sono davvero tanti svantaggi correlati all’inizio precoce dei comportamenti tabagici. E se in passato, l’evidenza principale che veniva comunicata nei programmi preventivi era quella associata ai problemi cardiovascolari e respiratori che si manifestano, però, in età molto avanzata, oggi possiamo parlare ai nostri figli di danni correlati ai comportamenti tabagici che riguardano il “qui ed ora” della loro vita. L’impatto che il fumo ha sulle competenze cognitive e di apprendimento dei giovanissimi, così come rivelato dalle recenti ricerche neuro-scientifiche citate anche in questo articolo, dovrebbe rappresentare un elemento da condividere con tutti i giovanissimi che nello studio e nell’apprendimento stanno spendendo le loro energie migliori e che al successo scolastico vedono vincolato la possibilità di realizzare il proprio progetto di vita.
Far leva sul costo economico
Infine, vale la pena aiutare i ragazzi a considerare anche il costo oggettivo, in termini economici, dell’abitudine tabagica. Mai come oggi, infatti, il costo di un pacchetto di sigarette è così elevato. Può essere utile perciò farli esercitare su quanto un tabagista deve spendere ogni anno per soddisfare il bisogno di nicotina da cui deriva la sua dipendenza. Per esempio, chi fuma un pacchetto di sigarette al giorno spesso deve investire una o più mensilità del proprio stipendio nell’acquisto di tabacco. I ragazzi potrebbero essere invitati a riflettere su quante cose molto più divertenti e piacevoli possono ottenere con il budget annuale che un fumatore impegna in sigarette. Viaggi, biglietti del cinema, ingressi ai parchi divertimento, libri, cd: quante cose ed esperienze molto più utili e divertenti possono essere ottenute se si evita di mandare un sacco di soldi… In fumo, nel senso più letterale del termine.