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Vaccino MPR: tutto ciò che bisogna sapere per agire bene e allontanare gli errori

11 aprile 2018

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di Roberto Burioni, Professore Ordinario di Microbiologia e Virologia

Molte persone non sono certe di avere avuto le malattie esantematiche dell’infanzia (morbillo, parotite, rosolia e varicella) e spesso chiedono consigli su come regolarsi. La situazione sembra complicata ma in realtà è molto semplice.

 

 

Prima di tutto bisogna sottolineare l’importanza della vaccinazione degli adulti: da quando i bambini vengono vaccinati in gran numero i virus circolano di meno e l’età media delle infezioni si è alzata sensibilmente. Quando il vaccino non esisteva queste malattie erano tipiche dell’infanzia, mentre nell’ultima epidemia di morbillo che si è verificata l’anno scorso in Italia l’età mediana dei pazienti è stata di 27 anni, a riprova che queste malattie al giorno d’oggi interessano estesamente età che vanno ben oltre quella del bambino. Questo è un problema, perché le malattie infantili quando vengono contratte da adolescenti o adulti possono essere molto più gravi. La rosolia, malattia che ha solitamente un andamento benigno, ha conseguenze terribili quando colpisce una donna durante la gravidanza; allo stesso modo la parotite può essere molto pericolosa se contratta da un adulto, specialmente se di sesso maschile: il virus può colpire i testicoli causando un’orchite che, oltre a essere dolorosissima, può talvolta addirittura portare alla sterilità.

IgG presenti, IgG assenti

Insomma, quando si è adulti bisogna essere certi di essere immuni nei confronti di queste malattie per evitare guai che possono essere davvero non trascurabili, come si dice “adulti e vaccinati”. Ma come fare? Prima di tutto non fidatevi di quello che vi dicono i vostri genitori: è molto frequente credere di avere già contratto una di queste malattie senza che sia in realtà accaduto e viceversa. In questo campo non si possono prendere rischi perché le conseguenze di un errore possono essere catastrofiche. Per sapere con certezza se si è contratta una di queste malattie – e di conseguenza se si è immuni – è sufficiente un’analisi del sangue con la quale si ricercano nel siero gli anticorpi chiamati IgG contro ognuno di questi virus. Se nel sangue ci sono le IgG è il segno che il sistema immune ha già incontrato il virus, che si è contratta la malattia (o che si è stati vaccinati con successo) e che tutto è a posto. Al contrario, se le IgG sono assenti significa che non si è immuni nei confronti di quella infezione: è indispensabile allora vaccinarsi. Una volta fatto l’esame, conservatene con cura i risultati: saranno molto utili in futuro se si dovessero presentare dei quadri sierologici anomali, magari durante una gravidanza. L’avere a disposizione questi dati può fare davvero la differenza, quindi un motivo in più per avere il vostro fascicolo sanitario elettronico in ordine e aggiornato.

La forza del vaccino tetravalente

Il vaccino, somministrato in età adulta, è sicuro ed efficace, per cui se non si è immuni è indispensabile non perdere tempo perché a ritardare la vaccinazione si lasciano soltanto aperte le porte a pericolose infezioni. Soprattutto per le donne meglio provvedere immediatamente, perché queste vaccinazioni sono controindicate in gravidanza, per cui bisogna tassativamente pensarci prima. Una domanda che spesso mi viene posta è come ci si deve regolare nel caso si sia “scoperti” nei confronti di una sola delle infezioni mentre il vaccino disponibile è trivalente. Niente paura: si può utilizzare senza alcuna controindicazione il vaccino trivalente anche se si ha necessità di essere vaccinati contro una sola delle malattie. Il vaccino trivalente, infatti, contiene tre ceppi di virus vivi attenuati, che infettano il paziente senza provocare la malattia. Quando un vaccino trivalente – che contiene i virus attenuati del morbillo, della parotite e della rosolia – viene somministrato a un soggetto che è già immune a una o a due di queste infezioni, molto semplicemente gli anticorpi che sono presenti nel sangue bloccano il virus contenuto nel vaccino e la cosa finisce lì. Al contrario se gli anticorpi contro uno o più dei virus contenuti nel vaccino non ci sono, il virus infetta il vaccinato che alla fine si ritrova immune.

Per essere precisi, non c’è neanche bisogno di fare un esame del sangue prima di vaccinarsi, tanto è vero che – soprattutto dove non è facile eseguire esami del sangue – si preferisce procedere direttamente alla vaccinazione, ben consci che se si vaccina una persona che è già immune sostanzialmente non succede niente.

Infine è indispensabile ricordare che non esistono solo le vaccinazioni contro le malattie esantematiche dell’infanzia: ci sono anche i richiami contro il tetano, la difterite e la pertosse che devono essere periodicamente eseguiti. In particolare è importante non dimenticarselo se si hanno intorno dei bambini piccoli: se non si è immuni contro la pertosse si può albergare il batterio che la causa nel proprio apparato respiratorio, con la conseguenza che si può infettare un bambino che potrebbe correre seri rischi nel contrarre questa pericolosa malattia. Il richiamo è sicuro e richiede solo una breve visita al centro vaccinazioni: ricordarselo è un atto d’amore nei confronti di chi ci sta intorno, specie i nostri figli e nipotini. Non dimenticatelo!

Adulti vaccinati

 

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