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La cura per il Sistema Sanitario al collasso è la prevenzione

di Alessio Pappagallo, Ufficio Stampa

25 giugno 2018

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Prevenire significa scegliere stili di vita che favoriscano il benessere fisico e mentale.  La prevenzione non solo protegge da molte malattie, ma migliora la qualità generale dell’esistenza. In un momento in cui il Servizio sanitario attraversa un enorme problema di sostenibilità, è quanto mai necessario ridurre gli “sprechi” e le prestazioni non necessarie.

Secondo il 3º Rapporto sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale, presentato recentemente dalla Fondazione GIMBE, la spesa sanitaria 2016 ammonta a 157.613 miliardi di euro: 112.182 la spesa pubblica, 45.431 quella privata. Ma qual è il ritorno in termini di salute dei cittadini?

«Secondo le stime – sottolinea Nino Cartabellotta, Presidente GIMBE in un articolo pubblicato su Quotidiano Sanitàil 19 per cento della spesa pubblica, almeno il 40 per cento di quella out-of-pocket (a carico delle famiglie) e il 50 di quella intermediata (fondi sanitari, polizze individuali, altri enti) non producono alcun ritorno in termini di salute».

Definanziamento progressivo (dal 2010 al 2016 la spesa sanitaria è diminuita in media dello 0,1 per cento annuo), troppe prestazioni nei nuovi Lea, sprechi e inefficienze e espansione dell’intermediazione assicurativa rappresentano una miscela dannosa per la sanità pubblica.

Secondo un articolo recente firmato dallo stesso Cartabellotta su Sanità 24, il definanziamento del SSN è ormai una costante irreversibile e sono stati vani gli sforzi per ridurre gli sprechi. La proposta più gettonata per ridare “ossigeno” al sistema sarebbe potenziare il “secondo pilastro”, ovvero attingere a risorse da “terzi paganti”. Una soluzione che ruota attorno al concetto di “sanità integrativa” che – secondo il Presidente GIMBE – negli anni, a causa della legislazione frammentata, si è trasformata gradualmente in “sostitutiva”.

Lo Stato investe sempre meno in Sanità e di conseguenza la spesa out-of-pocket aumenta, cresce il numero dei cittadini con difficoltà di accesso a servizi e prestazioni sanitarie, sino alla rinuncia alle cure per problemi economici. Nel 2016 (dati Istat) la spesa sanitaria privata ha superato i 37,3 miliardi di euro di cui oltre il 90 per cento, ovvero quasi 34 miliardi, a carico del cittadino con una spesa pro-capite di 565 euro, superiore alla media Ocse. In termini di rinunce alle cure, secondo l’indagine europea sul reddito e le condizioni di vita delle famiglie (EU-SILC), gli italiani che hanno rifiutato una o più prestazioni sanitarie sono meno di 5 milioni, un dato in linea con altri paesi europei e non particolarmente allarmante.

Fa parte del “secondo pilastro” anche il welfare aziendale, nel quale rientrano i piani mirati di assicurazione offerti ai lavoratori in base anche alla posizione lavorativa. Ma se l’azienda oltre a fornire uno strumento di sanità integrativa spingesse i dipendenti a gestire il più possibile autonomamente la propria salute, promuovendo di conseguenza il concetto di “prevenzione”?

Un valido alleato potrebbe essere il Fascicolo Sanitario Digitale personale (FSDp) “Family Health”, uno strumento digitale gratuito pensato per aiutare a rendere il cittadino artefice consapevole della propria salute e il promotore della prevenzione per tutta la famiglia. Un archivio che permette di raccogliere i dati anamnestici, ordinare i referti per conservarli in un cassetto virtuale – suddivisi per specialità, facili da associare per tag – sempre a disposizione e a portata di paziente, medico e familiari, in caso di necessità. Tutte le informazioni contenute nel FSDp possono essere consultate dal paziente in ogni momento e condivise con il proprio medico senza recarsi nel suo studio.

Condividere e tramandare la storia clinica permette di registrare possibili familiarità che aumentano il rischio di sviluppare determinate malattie. La prevenzione, in tutte le sue forme, si associa a una sensibile riduzione delle patologie e, di conseguenza, della spesa sia a carico del Servizio sanitario che del cittadino.

Family Health si impegna a diffondere la cultura della prevenzione consapevoli che il primo passo per il proprio benessere è pensare alla salute.

Prova Family Health e il suo Fascicolo Sanitario Digitale Personale. Archivia i tuoi referti medici, condividi informazioni corrette con il tuo medico e tramanda la tua storia clinica alle generazioni future. SCOPRI DI PIù!

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