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Il braccio di ferro tra genitori e figli adolescenti che pretendono la loro indipendenza

di Maura Manca, Psicologa

29 ottobre 2018

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Comunicare con un figlio adolescente non è sempre un’impresa facile, soprattutto quando, crescendo, inizia a pretendere indipendenza e rispetto per la sua privacy. Avere uno spazio privato, cercare e spesso prendere le distanze dal mondo degli adulti e sperimentare la propria autonomia è un bisogno fondamentale per i ragazzi per raggiungere la loro autonomia psichica.

In genere sono gli adolescenti che chiedono maggiore indipendenza soprattutto quando iniziano ad avere degli interessi personali o dei piccoli segreti, a provare i primi sentimenti forti o ad intraprendere le prime relazioni amorose. Più sperimentano il loro essere grandi, più si sentono poco capiti dagli adulti: “I genitori sostengono di non capire noi ragazzi di oggi e noi sosteniamo siano loro, genitori di ieri, a non capire noi. Credo che a questo problema non ci sia soluzione”, è una frase tratta da uno dei racconti del mio ultimo libro Ragazzi Violenti. Un viaggio nelle menti di vittime e aggressori edito da Imprimatur. “Il vero problema è che troppi genitori sono tanto vicini quanto lontani. Non ti conoscono veramente, non sanno quali sono le tue abitudini, non ti guardano quasi mai negli occhi, vanno troppo di fretta, sono presi dal loro tran tran quotidiano. Troppo spesso gli basta che tu vada bene negli studi e che ti realizzi nella vita. Per questo, tante volte, non vedono quello che hanno davanti ai loro occhi. Eppure, basterebbe così poco. Basterebbe solo guardare e ascoltare quello che raccontano gli occhi di un figlio”, continua un’altra ragazza mentre racconta la sua storia all’interno de libro. Per questa ragione spesso si attiva in casa un braccio di ferro che può generare litigi o incomprensioni e, per un genitore, non è sempre facile capire il limite tra concedere più autonomia e monitorare i loro comportamenti.

Perché è importante favorire l’indipendenza dei figli?

Favorire l’indipendenza dei figli però è un processo fondamentale per la loro crescita, anche se, obiettivamente, non è per niente facile. Non significa smettere di monitorarli, hanno ancora bisogno di una giuda ma devono anche acquisire sicurezza in se stessi e sperimentare l’auto-efficacia e la capacità di discernimento. Bisogna mollare piano piano la presa e lasciargli uno spazio sempre maggiore di autonomia per sperimentarsi, senza mai smettere di intervenire, se necessario, per aiutarli ad affrontare eventuali difficoltà o problemi. Lasciarli andare non significa perdere il ruolo genitoriale ma rispettare le loro fasi della crescita.

I genitori, dunque, devono valutare di volta in volta, in base al singolo caso, al contesto e al livello di maturità e responsabilità dei figli perché non esiste un’età giusta o uguale per tutti in cui iniziare a concedere maggiore libertà.

Come monitorare i comportamenti dei ragazzi senza essere invadenti?

Prima di tutto è importante cercare e rinforzare il dialogo, ormai assente in troppe famiglie, anche e soprattutto tra gli stessi adulti. I ragazzi non hanno bisogno di soluzioni ma di chi li ascolta e di chi gli propone delle scelte. Devono imparare a ragionare e lo possono fare se sono abituati a pensare e a riflettere anche sui rischi e conseguenze delle proprie azioni.

È sempre meglio puntare sulla condivisione piuttosto che sull’imposizione: si può stabilire un patto di fiducia reciproca, nel senso che i genitori possono concedere più autonomia, ma i ragazzi devono rispettare le regole condivise insieme. Se le infrangono, bisogna cercare di ascoltare le loro ragioni e capire se è il caso di ridefinire gli accordi, quindi fare passi indietro rispetto a quanto già concordato o, al contrario, dare maggiori concessioni.

Bisogna poi evitare il controllo eccessivo: anche se, inizialmente, si sperimentano ansia e preoccupazione, è importante rispettare i loro spazi e le loro esigenze. Troppo spesso si scambia il monitorare un figlio con il controllarlo. Monitorare i suoi comportamenti non significa invadere i suoi spazi e impedirgli di esprimersi nella sua autonomia. È normale che un genitore abbia le tante paure, ma è importante dargli la possibilità di sperimentarsi, per crescere e diventare sempre più autonomo e responsabile.

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