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Morte in culla: l’uso del ciuccio ne riduce il rischio

di Alessio Pappagallo, Giornalista

3 dicembre 2018

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La SIDS, Sudden Infant Death Syndrome, è la prima causa di morte dei bambini nati sani. Prevenirla è possibile adottando alcuni semplici accorgimenti. Ne ha parlato a “Family Health” il Dottor Paolo Tagliabue.

La sindrome di SIDS (Sudden Infant Death Syndrome) nota anche come sindrome della morte improvvisa infantile o morte inaspettata del lattante, si manifesta con la morte improvvisa del neonato apparentemente senza problemi specifici. Colpisce i bambini di età compresa tra un mese e un anno di età, ed è a tutt’oggi la prima causa di morte dei bambini nati sani. La sua incidenza media nei Paesi industrializzati è di circa 1 caso ogni 2000 bambini nati vivi e ciò equivale, in Italia, a circa 300 bambini l’anno. Nel 2016, negli Stati Uniti sono morti circa 3.500 bambini senza un reale motivo apparente.

Sebbene le cause della SIDS non siano note, sono stati individuati alcuni comportamenti in grado di ridurne sensibilmente l’incidenza. Intervistato dal magazine “Family Health”, il Dottor Paolo Tagliabue, pediatra e primario in pensione del reparto di Neonatologia dell’Ospedale San Gerardo di Monza spiega alcune semplici regole da adottare: “Far addormentare il bambino in posizione supina, su una superficie rigida e in un ambiente salubre, privo di fumo e non particolarmente caldo, evitare il Bed Sharing cioè il far dormire il bimbo nel letto dei genitori, sono comportamenti corretti che possono aiutare a scongiurare la morte in culla”.

Studi recenti hanno dimostrato che un altro elemento che riduce il rischio di SIDS è il ciuccio. Un oggetto spesso al centro di polemiche che fornisce una protezione ulteriore perchè il bambino, succhiando durante il sonno, non è soggetto ad apnee notturne. Inoltre, il ciuccio impedisce che il bambino si collochi in posizione prona che, contrariamente a quanto si pensava svariati anni fa, può essere causa di asfissia.

Ma non sono pochi i genitori spesso contrari all’uso del ciuccio. Secondo alcuni, infatti, creerebbe dipendenza, oltre a danni ai denti e alla masticazione. Informazioni scorrette, come spiega il Professor Tagliabue: “Con le nuove tettarelle anatomiche il problema della crescita scorretta dei denti non si pone. Il ciuccio dovrebbe essere utilizzato entro il primo anno di vita, ma se funge da calmante per il bambino che smette di piangere dopo averlo messo in bocca, i genitori possono concederglielo anche di più senza problemi. Ad un certo punto smetterà autonomamente di cercarlo, in modo naturale”.

Soprattutto il mondo del web, spesso, fornisce informazioni scorrette o incomplete inerenti temi di salute. È naturale, quindi, che una parte dei neo-genitori si trovi a credere a dicerie infondate che alimentano le paure circa la crescita in salute del proprio figlio. Per aiutare mamme e papà in questa delicata fase, esistono strumenti affidabili come il Fascicolo Sanitario Digitale personale (FSDp) di “Family Health”, un archivio digitale, disponibile gratuitamente al sito familyhealth.it, pensato da Biomedia come mezzo semplice e intuitivo dove salvare e conservare la propria storia clinica e quella dei propri famigliari.

Il FSDp permette di ordinare i documenti per specialità, sempre a disposizione e a portata di paziente, medico e familiari, in caso di necessità. Inoltre, consente di condividere e tramandare la storia clinica per registrare possibili familiarità che aumentano il rischio di sviluppare determinate malattie. Offre agli utenti registrati contenuti medico-scientifici affidabili e, in caso di necessità, dà la possibilità al paziente di condividere informazioni con il medico o il pediatra tramite un semplice click. Un valido aiuto per tranquillizzare 24 ore su 24 sullo stato di salute dei propri bambini e sulle buone abitudini da adottare nel percorso di crescita.

Family Health si impegna a diffondere la cultura della prevenzione consapevoli che il primo passo per il proprio benessere è pensare alla salute.

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