Prevenzione della disabilità
di Giovanni Corsello, Professore Ordinario di Pediatria
L’incremento della sopravvivenza della popolazione è un fenomeno ormai stabile e confermato in molti paesi del mondo, soprattutto in quelli a più alto reddito e livello socioeconomico.
I fattori responsabili sono numerosi e vanno ricercati in diversi ambiti e contesti.
Longevità degli anziani
Uno di questi è la sopravvivenza più alta degli anziani sottoposti a trattamenti innovativi per la cura delle malattie croniche, più costosi e nello stesso tempo nel loro complesso certamente più efficaci nel controllo dei sintomi e della evolutività delle alterazioni cliniche. Gli interventi sempre più mirati e personalizzati nei confronti delle malattie neoplastiche, cardiovascolari, dismetaboliche hanno determinato un prolungamento significativo della sopravvivenza di chi ne è affetto, ma nello stesso tempo in alcuni casi e per alcune patologie hanno indotto un incremento della frazione di popolazione con disabilità correlata con la patologia di base e/o con modalità di trattamento invasive. L’aumento degli anziani con disabilità acuisce i costi economici delle malattie croniche e dell’invecchiamento della popolazione. Il tutto aggravato da una contestuale e progressiva riduzione della natalità in molti paesi, tra cui il nostro, fenomeno che contribuisce a rendere poco sostenibile il costo a medio e lungo termine dell’invecchiamento della nostra popolazione.
Diagnosi precoce delle malattie congenite e rare
Negli ultimi anni, a fronte dei progressi ottenuti dalla ricerca scientifica e dalla innovazione tecnologica, sono notevolmente migliorati i profili di trattamento di molte malattie congenite e rare, un tempo causa di mortalità infantile per la loro precoce letalità. Oggi questi soggetti vengono diagnosticati più precocemente, anche in fase preclinica grazie agli screening prenatali e neonatali, e sottoposti a trattamenti medici o chirurgici in grado di modificarne la storia naturale, garantendo loro una sopravvivenza prolungata e spesso anche una migliore qualità della vita e della salute. Non sempre però questi interventi sono in grado di evitare che si determinino condizioni di disabilità fisica, motoria, cognitiva o sensoriale, con necessità di controlli e follow-up longitudinali e prolungati, ad alto costo per la società e a volte anche per le famiglie.
Prevenzione come soluzione economica
Alla luce di quanto brevemente esposto, è chiaro oggi che le prospettive di salute e la riduzione dei costi sociali economici correlati con la disabilità dipendono dalla prevenzione, da interventi in grado di incidere su stili di vita a rischio (squilibri alimentari, sedentarietà, esposizione ad inquinamento e sostanze tossiche o di abuso) e sulle cause e sui fattori responsabili delle patologie croniche e delle loro conseguenze. Una prevenzione precoce personalizzata a tutte le età è oggi l’unica chiave di volta per migliorare sopravvivenza e qualità della vita e della salute e per renderla sostenibile anche nell’ambito di quel prezioso servizio sanitario nazionale del nostro paese, che compie in questi mesi i suoi primi quaranta anni di vita.