L’ingestione accidentale di droghe e la salute dei bambini: un rischio che chiama tutti alla prevenzione
di Giovanni Corsello, Pediatra
Un bambino di 15 mesi si trova ricoverato in ospedale dopo aver ingerito hashish. I genitori del piccolo hanno raccontato ai sanitari che il loro bimbo aveva ingerito la sostanza mentre giocava alla villa. Questa la notizia di cronaca pubblicata sula stampa la vigilia di Natale del 2018.
Il numero di bambini ricoverati in ospedale in coma o in situazioni di criticità per l’assunzione accidentale di droghe è cresciuto in modo allarmante negli ultimi anni e rappresenta una nuova emergenza medica e sanitaria.
Il fenomeno è certamente legato da un lato ad una maggiore diffusione di cocaina, hashish ed altri preparati in ambiente domestico e dall’altro ad una maggiore accettazione sociale del fenomeno che si è registrata negli ultimi anni.
Suscita preoccupazione e allarme il fatto che manchi la consapevolezza di quanto possa essere rischiosa per un bambino di tutte le età imbattersi in queste sostanze ed assumerle in modo accidentale. Dosi anche minime possono risultare drammaticamente elevate in rapporto al suo peso corporeo. Genitori che fanno uso di sostanze con azione stupefacente dovrebbero considerare questa evenienza con grande scrupolo, a tutela della salute e della vita dei propri figli. La sorveglianza va estesa a tutti gli ambienti che il bambino frequenta, compresi spazi pubblici, scuole, giardini e palestre, perché una ingestione accidentale può verificarsi senza consapevolezza da parte del bambino o anche per dolosa somministrazione da parte di persone estranee.
Il fenomeno della ingestione accidentale di sostanze ad azione stupefacente, che assurge a fatto di cronaca e si trova nei report giornalistici quando si verifica, deve essere considerato la punta di un iceberg che include in senso lato gli incidenti domestici per assunzione involontaria di sostanze tossiche. Farmaci e detersivi, giocattoli inadeguati all’età per presenza di vernici o sostanze tossiche in superficie o per la presenza di elementi minuti frammentabili e inalabili, alimenti inquinati, avariati o non sicuri per l’età (quali ad esempio caramelle o cibi solidi nel caso di lattanti) sono tutti possibili cause di incidente domestico e di grandi rischi per la salute e per la vita dei bambini.
Come per molti altri fenomeni clinici e sanitari, dobbiamo puntare da un lato sulla prevenzione e dall’altro sulla informazione della popolazione e sulla formazione sia del personale medico e sanitario tutto. Interventi di formazione differenziata sulle manovre essenziali salvavita vengono oggi sempre più spesso proposte anche ai genitori e agli operatori scolastici o degli ambienti sportivi per ampliare i livelli di sicurezza. La partita si vince infatti solo attraverso la prevenzione fatta di informazione e di formazione. Una sfida per la società che chiama alle proprie responsabilità tutti e in primo luogo le istituzioni.