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Leggere ai bambini in età prescolare: i vantaggi e le 10 regole d’oro

di Alberto Pellai, Psicologo e Psicoterapeuta

25 marzo 2019

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Un libro è un buon amico per la crescita. E questo i genitori lo sanno da molto tempo. I pediatri da anni promuovono su tutto il territorio nazionale un progetto chiamato “Nati per leggere” che ha come scopo la promozione della lettura ad un bambino sin dall’età più precoce. Il consiglio è quello di coinvolgersi attivamente nella lettura con il proprio bambino e di aiutarlo a famigliarizzare con “l’oggetto libro” che rappresenta un bellissimo giocattolo già a partire dai sei mesi per poi, invece, aiutarlo ad entrare nel mondo che il libro gli spalanca davanti agli occhi grazie ai suoi contenuti scritti e figurati.

Proprio in questi giorni, Kantor Italia ha reso pubblici i risultati di Happy Meal Readers, un’indagine effettuata con un campione di 600 genitori realizzata su tutto il territorio nazionale, dalla quale è emerso che i genitori italiani se la cavano molto bene in questo ambito educativo. La quasi totalità ama leggere ai propri bambini, lo ha fatto nel corso dell’ultima settimana e preferisce inserire questa attività all’interno dei rituali della nanna, come modo per aiutare il bambino ad entrare nel sonno. La cosa davvero importante è che i genitori sostengono molto questa attività già in età prescolare. I genitori italiani, in termini di conoscenze, attitudini e comportamenti correlati alla lettura, infatti risultano ben allineati con quanto affermano le ricerche internazionali. Proprio di recente, un’importante meta-analisi basata sulle ricerche  rese disponibili negli ultimi 40 anni su questo tema, finanziata dalla Nutfield Foundation e realizzata da studiosi della Newcastle University*, ha rivelato che i bambini cui i genitori leggono regolarmente  libri in età pre-scolare hanno un vantaggio di circa otto mesi nell’acquisizione delle competenze linguistiche rispetto ai loro coetanei cui manca questo elemento nella relazione educativa. Otto mesi corrispondono praticamente alla durata di un intero anno scolastico: questo significa che in termini di competenze e abilità, il genitore che legge al proprio bambino con regolarità è come se lo iscrivesse a scuola un anno prima. E i vantaggi ottenuti sembrano essere più sensibili quando la lettura avviene nei confronti di bambini che appartengono a famiglie con più evidenti situazioni di svantaggio economico-sociale.

Ma quali sono in concreto le abilità promosse dalla lettura, emerse da questa ricerca?

Prima di tutto le competenze “espressive”: il bambino si rivela più capace di trovare le parole per raccontare ciò che intende comunicare e quindi per lui risulta più facile muoversi all’interno del suo mondo e delle sue relazioni con una buona dose di autodeterminazione.

Ancora più sviluppate sono però le abilità di “comprensione”. Questo significa che il bambino a cui vengono letti i libri è più capace di comprendere ciò che gli viene detto, migliorando di conseguenza, la sua capacità di interagire con gli altri e, in ambito scolastico, di apprendere i contenuti degli interventi educativi nei quali si trova coinvolto.

Infine aumentano anche le abilità di pre-lettura, ovvero quelle competenze che risultano di importanza cruciale per avvicinarsi poi ai contenuti di un testo scritto.

Non sono solo a vantaggio del mondo cognitivo del bambino, però, i vantaggi che derivano dalle attività di lettura precoce, perché essa li aiuta da tutti i punti di vista nella loro crescita. Migliora la relazione tra genitore e figlio, essendo un forte rafforzatore del  legame intimo che unisce adulto e bambino. Migliora, inoltre, le competenze emotive del bambino, perchè gli permette di confrontarsi con le emozioni presenti nelle storie che legge e di identificarsi con gli stati emotivi dei personaggi in essi presenti.

Considerato che nutrire la mente e il cuore del bambino è tanto importante quanto fornirgli il cibo che lo fa crescere e sviluppare nel corpo, ecco allora qualche consiglio per i genitori in tema di lettura, per “giocarsi” nel modo migliore questa sfida educativa con il proprio bambino.

  1. Siate voi adulti dei buoni lettori: i bambini imparano quello che vivono.
  2. Rendete i libri in casa vostra facilmente accessibili ai bambini: non su mensole alte o dietro ad ante di armadi
  3. Scegliete per i vostri bambini libri che siano per loro come “specchi”: ovvero che contengono storie di bambini che stanno vivendo le stesse sfide di crescita di vostro figlio e con cui, perciò, sia possibile identificarsi.
  4. Scegliete però anche libri che per i vostri bambini siano come “porte”, ovvero che li portano in “luoghi” mai esplorati prima e che abbiano la capacità di aprire per loro mondi in grado di stimolare la loro curiosità e la loro fantasia
  5. Inserite i libri in rituali, quali quelli della nanna e quelli del week end (per esempio alla mattina del sabato, dopo colazione, con calma sul divano)
  6. Quando leggete, partecipate emotivamente alla lettura, cambiando il tono di voce nei momenti emotivamente intensi, e attribuendo – nei dialoghi – voci diverse ai differenti personaggi
  7. Rispettate le emozioni del vostro bambino durante la lettura e sintonizzatevi con esse: rallentate se lo vedete impaurito e utilizzate il potere evocativo delle illustrazioni per dargli modo di esprimere gli stati emotivi che esse suscitano in lui.
  8. Quando condividete esperienze che richiedono tempi lunghi di attesa o sospensione (visita pediatrica, ospedalizzazione, viaggi in treno e aereo, ristorante) portate con voi dei buoni libri per ingannare l’attesa e intrattenere il bambino.
  9. Tutti i libri vanno bene, ma se vostro figlio ha una spiccata propensione per un genere specifico, non lasciatelo mai senza libri che toccano i temi a lui cari.
  10. In occasione di feste di compleanno del vostro bambino e dei suoi amici, scegliete un libro come regalo.

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