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Da “arte e salute” ad “arte è salute”

di Maurizio Tucci, Giornalista

15 maggio 2019

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Corretti stili di vita e conoscenza della storia sanitaria familiare sono due pilastri fondamentali della prevenzione della salute e l’impalcatura intorno alla quale è stata ideata e progettata la piattaforma Family Health.

Corretti stili di vita e conoscenza della storia sanitaria familiare sono due pilastri fondamentali sui quali “costruire” una corretta prevenzione della salute. E da qui è nata l’idea ispiratrice della piattaforma Family Health che consente agli utilizzatori – attraverso una tecnologia sofisticata, ma di semplicissimo utilizzo – di crearsi un “fascicolo sanitario”, personale e familiare, immediatamente disponibile in ogni luogo e circostanza. Il tutto con l’assoluta protezione dei dati e delle informazioni archiviate nel cloud.

Si è parlato di questo, nella tavola rotonda “Family Health: prevenzione, familiarità e stili di vita” (che si è tenuta a Milano il 14 maggio), ma si è parlato anche anche di un binomio affascinate: “arte e salute”. Non a caso la tavola rotonda – introdotta da Sergio Bernardini, Presidente della Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica (SIBioC) e da Giuseppe Agosta, ideatore del progetto “Family Health” – è stata anche l’appuntamento introduttivo di una mostra collettiva d’arte contemporanea: “Arte e Salute. Alle radici della prevenzione” (promossa dalla SIBioC), che rimarrà aperta – nello Spazio Eventi di Palazzo Pirelli a Milano (Via F. Filzi 22) – fino al 29 maggio prossimo.

Il connubio tra arte e salute non è di per sé nuovo. L’arteterapia, ad esempio, quale percorso di appoggio e/o cura di alcune patologie psichiche, ha già circa ottant’anni di vita.  Ma nella tavola rotonda organizzata da Family Healt – ed è questa l’originalità – si è andati oltre, ed il binomio “arte e salute” si è letto in modo molto più ampio, fino ad associarlo al concetto di prevenzione.

Icona della tavola rotonda e filo conduttore della mostra (che raccoglie 35 opere realizzate da illustri esponenti del panorama artistico contemporaneo e da giovani talenti), è l’albero.  “Albero simbolo di bellezza, di vita e di salute, ma anche simbolo di eredità, tanto che è proprio attraverso “l’albero genealogico’ che si raffigura la successione delle generazioni e la trasmissione di caratteri ereditari”. E’ così che lo ha definito Giovanni Corsello, ordinario di Pediatria all’Università di Palermo e relatore alla tavola rotonda.

Ma il fil-rouge che lega l’arte alla salute, va al di là del simbolo iconico dell’albero.

Lo sostiene Stefano Pizzi, ordinario di Pittura e responsabile relazioni esterne della Accademia di Belle arti di Brera, impegnato da anni, con i suoi allievi, nel progetto MAPP (Museo Artistico Paolo Pini), grazie al quale importanti artisti italiani e stranieri portano sui muri dei padiglioni dell’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini di Milano l’arte contemporanea: “Imparare ad apprezzare l’arte e a sviluppare la creatività è un beneficio non solo per chi soffre di specifiche patologie, ma per tutti, perché aiuta la comprensione reciproca, allontana lo stigma e induce alla riflessione”.

E attraverso l’avvicinamento all’arte si può creare anche un avvicinamento alla cultura della prevenzione, perché una riflessione sull’arte è anche una riflessione sulla vita. Un concetto sul quale, nell’ambito della tavola rotonda, ha insistito Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e coordinatore scientifico di Family Health.

L’arte, in tutte le sue forme, è cultura. Così come anche la prevenzione è cultura. Se il ricorso all’intervento medico e alle cure, di fronte ad una emergenza di salute conclamata, è istinto di sopravvivenza, uno stile di vita orientato alla prevenzione nasce da una riflessione consapevole. Dove manca la cultura non c’è attenzione alla prevenzione, ed un esempio eclatante, ma non certo l’unico, ci viene dall’atteggiamento riguardo le vaccinazioni, fortemente condizionato da ignoranza, pregiudizi, fatalismo.

Da qui l’idea seducente di Family Health, che della prevenzione ha fatto la sua bandiera, di avvicinare le persone ad una “cultura” (l’arte), perché ciò possa sollecitare la loro attenzione verso un’altra “cultura” (la prevenzione). Un passaggio virtuoso che riesca a trasformare la “e” di congiunzione “arte e salute”,  in verbo: “arte è salute”.

Family Health si impegna a diffondere la cultura della prevenzione consapevoli che il primo passo per il proprio benessere è pensare alla salute.

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