Cibo Etnico: nuovi sapori, nuovo benessere
di Martina Donegani,
La cucina etnica si sta diffondendo un po’ dappertutto come gradevole corollario della globalizzazione, e molti di noi ne vengono a stretto contatto anche durante le vacanze, soprattutto se ci si reca in qualche meta esotica. Ma come conciliare la curiosità per il nuovo con la leggerezza e il benessere? Ecco qualche consiglio a seconda della cucina etnica che si vuole approcciare…
L’Europa: l’etnico vicino
La cucina spagnola o quella greca, per esempio, danno l’opportunità di assaggiare piatti mediterranei insoliti per noi, ma non troppo lontani dalla nostra “filosofia” alimentare. Una ricca paella è tra i migliori piatti unici che si possano trovare, il “gazpacho” (zuppa fredda di pomodoro e verdure) è perfetto per chi vuole rimanere particolarmente leggero, così come sono assolutamente salutari (anche se un po’ meno light) il classico moussakà di melanzane e i numerosi condimenti a base di yogurt tipici della gastronomia greca, come lo tzatziki.
Piano con le spezie
Addentrandosi in sperimentazioni più esotiche, occorre un po’ di cautela con i sapori forti. Soprattutto la cucina dei paesi più caldi si caratterizza infatti per l’uso abbondante di spezie e aromi, utilizzati anche in virtù delle loro proprietà sanificanti. Molte spezie sono efficaci stimolanti della digestione, ma è necessario fare attenzione agli ingredienti più piccanti: alcuni chili messicani e peperoncini indiani possono risultare fortemente irritanti anche per chi non è abituato, e a risentirne è tutto l’apparato digerente…
Di cotti e di crudi
Al di là dei sapori, sono anche le tecniche di cottura a caratterizzare le diverse culture gastronomiche. I cinesi sono maestri nell’arte della frittura, riescono a friggere persino il gelato. Meglio evitare però di esagerare con i fritti, preferendo cotture ugualmente saporite come quella al forno o super leggere come quella al vapore.
Senza dimenticare che molte culture, prima tra tutte quella giapponese, lasciano grande spazio al consumo di alimenti crudi. In questo caso è necessario però assicurarsi dell’igiene assoluto delle preparazioni. In particolare per il pesce crudo è indispensabile consumarlo solo dopo averlo fatto abbattuto o congelato per almeno 96 ore: un trattamento che serve a distruggere eventuali parassiti come l’anisakis.
Ingredienti “speciali”
Oltre ad avere un gusto ricco e per noi insolito, alcuni tra gli ingredienti esotici più facilmente reperibili possiedono vere e proprie virtù salutari.
- Il curry è balzato di recente all’attenzione del mondo scientifico per la sua capacità di proteggere dalle malattie degenerative del sistema nervoso.
- Le alghe marine, verdi, rosse e brune, sono un vero concentrato di iodio, minerale del quale la nostra alimentazione è generalmente povera.
- La guava contiene una quantità altissima di vitamina C (il quintuplo rispetto alle arance) ed è anche un’ottima fonte di vitamina A, al punto che 100 g di frutta coprono l’intero fabbisogno di un adulto.
- Il mango è ricco di vitamine C e A e contiene anche un potente antiossidante specifico, chiamato betacriptoxantina.
- La quinoa, alimento base delle popolazioni andine, è un semicereale ricco sia di amido sia di proteine di buona qualità, complete di tutti gli amminoacidi essenziali.
- Lo yogurt, utilizzato per marinare la carne e il pesce secondo l’uso indiano, ha la capacità di ammorbidire e sanificare i cibi, facilitandone la digestione.
- La papaia fornisce buone quantità di fosforo, ferro, e betacarotene, inoltre contiene un enzima digestivo (la papaina) che ne fa un’ottima compagna di carne e pesce, oltre che ingrediente perfetto per le marinate.