Bambini e adolescenti sempre più ansiosi. Come combattere l’ansia da prestazione?
di Maura Manca, Psicologa
Sono sempre più in crescita i bambini e i ragazzi che, in vista di un’interrogazione, un compito in classe o una gara sportiva, sperimentano alti livelli di ansia e preoccupazione, non si sentono sicuri e arrivano anche a bloccarsi e a rifiutare di affrontare il problema.
Sentire la pressione del risultato, dover prendere bei voti a scuola e ottenere sempre ottimi risultati in tutto ciò che si fa, per quanto sia appagante per un genitore, in un figlio, può generare stress e angoscia anche se non lo manifestano apertamente. Sperimentano una profonda pressione interna, si sentono in dovere di farlo e non riconoscono il diritto di poter sbagliare e di non essere per forza un talento o un campione. A volte questo disagio viene espresso attraverso il pianto o i pensieri negativi altre, invece, in maniera più silente come per esempio con l’abbassamento del tono dell’umore, l’insonnia, l’ansia, la tachicardia o il mal di pancia, nausea e mal di testa.
Il problema è che molte volte i figli sono investiti di aspettative troppo elevate che li portano a non sentirsi all’altezza e ad avere paura di sbagliare. È normale che i genitori siano attenti agli obiettivi e al loro rendimento, ma non bisogna esagerare, perché possono sentire di essere considerati solo se riescono a soddisfare le loro aspettative. Per il loro ben-essere è fondamentale riconoscerli come persone, non come prestazione.
Come aiutarli a gestire l’ansia da prestazione?
- DARE VALORE ALL’IMPEGNO E MENO AL RISULTATO
È importante lodare anche i piccoli passi in avanti, l’impegno e la grinta dimostrata. I figli devono capire che studiare e allenarsi non serve ad arrivare primi, ma ad imparare e a conoscere ciò che non si sa fare per migliorarsi.
- SCEGLIERE LE ATTIVITA’ IN BASE AI LORO INTERESSI
Se i figli si rifiutano di affrontare una gara sportiva o una recita per paura di sentirsi inadeguati, bisogna incoraggiarli, sottolineando i loro punti di forza. È bene scegliere le attività anche in base ai loro interessi: quando c’è una passione, la si fa con piacere e si riesce meglio.
- AIUTATELI A TOLLERARE GLI INSUCCESSI
Quando i figli non accettano una sconfitta, è importante parlarne con loro, facendogli capire che può succedere e che non si può riuscire sempre in tutto. Può essere utile raccontare esperienze personali in cui si è vissuto un insuccesso e, imparando dagli errori, ci si è rialzati più forti di prima.
- EVITARE I PARAGONI CON GLI ALTRI
Durante le attività che svolgono, a scuola o nello sport, non bisogna fare i confronti con i compagni: piuttosto che spronarli, si rischia di ottenere l’effetto contrario. Ognuno è unico e deve esprimersi in funzione delle sue capacità.
I bambini e i ragazzi hanno diritto a vivere con piacere le esperienze senza essere sopraffatti dalla pressione di dover necessariamente raggiungere certi obiettivi. Curiamo troppo poco il piacere e puntiamo troppo sul dovere. Il piacere non è legato al risultato finale!