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Chi è giovane e in salute deve vaccinarsi o no?

di Roberto Burioni, Professore Ordinario di Microbiologia e Virologia

22 novembre 2019

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Chi si deve vaccinare contro l’influenza? Le linee guida del nostro Istituto superiore di Sanità sono chiare: tutti quelli che hanno più di 65 anni, chi ha particolari patologie (per esempio asma, problemi respiratorie, malattie del cuore, diabete, obesità, insufficienza renale) le donne in gravidanza e naturalmente tutti i sanitari.

Però c’è anche un altro gruppo di persone da vaccinare: i familiari e i contatti di tutti i soggetti ad alto rischio che sono citati sopra. Perché? Il motivo è molto semplice: la loro immunità funzionerà come una “fascia di sicurezza” che proteggerà indirettamente chi dall’influenza potrebbe riportare danni molto gravi.

Infatti chi è giovane e in buona salute, in generale, non patisce danni gravi dall’influenza. Ma potete stare tranquilli al cento per cento che anche il più robusto degli individui, anche il più in forma prendendo l’influenza passerà qualche giorno a letto con la febbre alta, il mal di testa e i muscoli a pezzi. Quindi chi è giovane e in salute deve vaccinarsi o no?

Per spiegare meglio la questione dobbiamo fare un salto indietro di 16 anni, nel febbraio del 2003. La Juventus sta disputando il girone preliminare di Champions League, e deve recarsi a giocare una partita importantissima a Manchester contro il Manchester United. Tutto sembra andare per il meglio, ma nel weekend prima della partita succede il guaio: Buffon, Birindelli, Zambrotta, Salas e Di Vaio finiscono a letto con la febbre altissima: hanno preso l’influenza. La Juventus parte per Manchester lasciandoli a casa: ma una volta arrivati a destinazione la situazione precipita. Thuram, Trezeguet, Tacchinardi e Zenoni hanno la febbre alta: hanno preso l’influenza pure loro. Marcello Lippi, vedendo la sua squadra decimata, chiede all’UEFA di rimandare la partita, ma non solo il rinvio viene rifiutato: finisce con l’influenza anche lui, costretto a fare accorrere in Inghilterra alcuni calciatori della squadra giovanile per riempire i ranghi. Mentre i suoi titolari sono a letto con 40 di febbre, la Juventus scende in campo e – naturalmente – perde, limitando i danni a un dignitoso 2-1.  Per la cronaca, la Juve riuscì a superare comunque il girone preliminare (al secondo posto dietro al Manchester) e perderà quella Champions League la finale ai rigori contro il Milan.

Insomma, i giocatori avrebbero avrebbero fatto bene a vaccinarsi. Certamente chi legge non è un calciatore di serie A, ma se ci pensate bene una influenza può farvi perdere se non una partita di Champions League, certamente una bella serata con gli amici, uno spettacolo alla Scala al quale tenete particolarmente, una festa alla quale vi sareste divertiti, una vacanza rilassante o anche dei giorni di lavoro nei quali magari avevate fissato delle riunioni molto importanti.

Al costo di una pizza e senza nessun rischio potete proteggervi con una semplicissima e indolore punturina sulla spalla. Forse l’indicazione giusta su chi si deve vaccinare è quella che usano gli americani: tutti quelli che hanno più di sei mesi e non hanno controindicazioni. L’avesse seguito la Juve, forse non avrebbe perso la partita!

 

Fonti:

http://news.bbc.co.uk/sport2/hi/football/champions_league/2778951.stm

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