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Acqua: quale scegliere? quanta berne?  

di Giorgio Donegani, Tecnologo alimentare

23 giugno 2021

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A pensarci bene fa un po’ impressione: siamo fatti soprattutto d’acqua. Costituisce circa il 70% del nostro peso, che è come dire che nel corpo di una persona che pesa 70 kg ci sono quasi 50 litri di acqua… Tantissimi! Ma non è questo il solo motivo che rende l’acqua tanto importante per la nostra vita, ed è per questo che occorre sceglierla con attenzione…

Un elemento vitale

Senza mangiare cibi solidi potremmo sopravvivere anche settimane, ma senza introdurre un goccio d’acqua, il nostro organismo cesserebbe di vivere nel giro di 48 ore. E non solo perché l’acqua è il costituente fondamentale dell’organismo umano, ma soprattutto perché è coinvolta in una serie di funzioni vitali: è grazie all’acqua che trasportiamo le sostanze nutritive ai vari tessuti, ed è nell’acqua che avvengono la maggior parte delle reazioni chimiche necessarie alla vita. L’acqua è poi il mezzo più importante per eliminare le tossine e le scorie prodotte dall’organismo, ed è sempre l’acqua a permetterci di regolare la temperatura corporea mantenendola il più possibile costante intorno ai 37°C.  Insomma: davvero si può dire che “l’acqua è vita”.

La giusta idratazione

L’acqua però non è presente sempre nella stessa quantità del nostro corpo: ogni giorno ne eliminiamo una certa quantità che deve essere subito reintegrata, senza aspettare di sentire sete. Infatti, per quanto strano possa sembrare, già perdite limitate dell’acqua corporea possono provocare disagi e cali delle prestazioni fisiche e mentali. Basta una perdita di acqua anche solo del 2% del nostro peso per rendere difficile regolare la temperatura corporea, rendere il sangue più viscoso e limitare l’attività e le capacità fisiche, affaticando il cuore. Se la perdita di acqua arriva al 5% si possono avere crampi, mentre una diminuzione del 7% del peso del corpo può provocare allucinazioni, e per perdite idriche vicine al 20% si può morire.

L’acqua che esce e l’acqua…

Ma come eliminiamo acqua dal nostro corpo? Sostanzialmente attraverso quattro vie:

  • con le urine si perdiamo quotidianamente 800-1500 ml.
  • con la respirazione eliminiamo ogni giorno circa 300 ml di acqua sotto forma di vapore
  • con la sudorazione e la traspirazione, attraverso la pelle perdiamo mediamente altri 500-900 ml di acqua.
  • con le feci, infine, se ne eliminano all’incirca 100 – 200 ml.

I conti dunque sono presto fatti: in media il totale delle perdite idriche giornaliere si aggira intorno ai 2 litri e mezzo.

L’acqua che entra

Per bilanciare queste perdite dobbiamo assumere acqua fondamentalmente in due modi:

  • bevendo: l’acqua che si beve costituisce la quantità maggiore, in media 1000-1500 ml.
  • mangiando: molti alimenti (soprattutto verdura e frutta) sono ricchi d’acqua, così che con il cibo assumiamo mediamente 650-700 ml di acqua

Per mantenere il giusto bilancio idrico ci viene in aiuto anche il nostro corpo che, attraverso alcune reazioni chimiche al suo interno, produce circa 300 ml di acqua al giorno. Attenzione però: tra la teoria e la pratica può correre anche una distanza notevole…

Quanto bere ogni giorno?

In effetti l’idea che ogni giorno si debbano bere per forza due litri d’acqua, come viene suggerito da molti, non corrisponde ad alcuna verità scientifica. La quantità di liquidi da introdurre cambia da individuo a individuo in base a diversi fattori come la stagione (in estate si beve molto di più), il sesso (le donne hanno in genere più bisogno di bere), l’attività fisica svolta, il tipo di dieta che si segue. Chi mangia molti vegetali freschi o chi non suda molto avrà naturalmente meno necessità di bere durante la giornata rispetto a chi fa sport o mangia poca frutta e verdura. Senza dimenticare che per lo stesso individuo può variare anche di parecchio la quantità di acqua di cui ha bisogno: in certi giorni gliene possono servire anche tre litri, e in altri bere un litro d0acqua può essere più che sufficiente. In ogni caso, volendo dare un’indicazione di massima si può assumere che in media sia corretto bere 8 bicchieri di acqua nell’arco della giornata., avendo però cura di “ascoltare” sempre i segnali del nostro corpo: la sete non va soddisfatta ma va prevenuta, perché è un campanello d’allarme che segnala già uno stato di sofferenza.

Quando bere?

Otto bicchieri al giorno… sembrano tanti. Quando berli durante la giornata? Senza dubbio è bene iniziare con un bel bicchiere al mattino, appena svegli a stomaco vuoto (dopo molte ore di “siccità” notturna l’organismo ne ha bisogno), per il resto della giornata il consiglio è di bere a intervalli regolari, almeno ogni due-tre ore, tenendo conto che non c’è alcun motivo per non farlo anche a tavola, pur se con moderazione. Non è vero infatti che l’acqua appesantisca la digestione diluendo i succhi gastrici: lo stomaco attiva un meccanismo per cui, quando la concentrazione dei succhi diminuisce, semplicemente ne produce di più.

Naturale o minerale?

A questo punto l’eterno dilemma: minerale o del rubinetto? Una cosa va chiarita subito per sgombrare il campo da ogni dubbio, non esistono diversi livelli di potabilità: l’acqua o è potabile o non lo è. Quello che cambia tra l’acqua minerale e quella dell’acquedotto sono il contenuto e la tipologia dei minerali disciolti e… il prezzo.    Non c’è dubbio infatti che l’acqua minerale costi cara, al punto che, mediamente, con quello che spendiamo per un litro di acqua in bottiglia potremmo bere più di 500 litri di quella del rubinetto, altrettanto controllata e sicura. È vero però che, di diverso da quella di casa, l’acqua minerale può avere il sapore (non sa mai di cloro), può essere effervescente, e può presentare una composizione salina molto diversa… e sono questi i motivi per cui può valere la pena di sceglierla. Ma a questo punto, con più di 300 marche di acqua minerale disponibili sul mercato, come scegliere quella più adatta alle nostre esigenze?

Il residuo fisso

C’è da dire che l’etichetta dell’acqua minerale costituisce un riferimento davvero utile per valutarne la qualità. Una prima indicazione importante è il “residuo fisso”, che segnala la quantità di sali presenti, espressi in milligrammi di sostanze minerali per litro di acqua. In rapporto al residuo fisso, troviamo in commercio quattro gruppi di acque minerali: minimamente mineralizzate (residuo fisso inferiore a 50 mg/l), oligominerali (compreso tra 50 e 500 mg/l), medio minerali (tra i 500 e i 1500 mg/l), ricche di minerali (superiore ai 1500 mg/l, sono acque speciali e si trovano in farmacia). In

Le acque oligominerali, con residuo fisso al di sotto dei 500 mg/l, sono considerate le più adatte per un consumo quotidiano: in media presentano una composizione salina bilanciata, svolgono una giusta funzione diuretica e non hanno controindicazioni. In alternativa, se si fa molto sport e si suda parecchio, si può optare per una medio minerale, più ricca di sali, mentre se si soffre di problemi ai reni si può scegliere un’acqua minimamente mineralizzata.

Nitrati: meglio pochi

Al di là della quantità di sali presenti, è poi importante valutare la loro qualità. Soprattutto, vale la pena di puntare l’attenzione sulla presenza di nitrati (NO3-), sostanze indesiderabili che ostacolano l’ossigenazione del sangue e nell’organismo possono formare indirettamente sostanze cancerogene (nitrosamine). La legge prevede dei limiti per la loro presenza, sia nell’acqua del rubinetto sia nella minerale, ma sono limiti che molti ritengono un po’ troppo alti. Tenendo presente che assumiamo i nitrati anche attraverso la verdura, i salumi e diversi prodotti confezionati, la regola più sensata da seguire è una sola: meno nitrati ci sono nell’acqua minerale e meglio è. Confrontando le diverse marche, si possono constatare differenze significative tra l’una e l’altra: mediamente si può affermare che una buona acqua minerale non dovrebbe contenere più di  6-7 mg/l di nitrati.

Ancora due consigli

Quanto alla scelta tra acqua minerale liscia o gassata, si tratta esclusivamente di un fatto di gusto, in quanto la gassatura (una semplice aggiunta di anidride carbonica) non modifica in nessun modo le proprietà dell’acqua, la rende solo più appetibile.

Sempre con riferimento alla salute, se ci piacciono le acque “saporite”, ricche di sali, è meglio che ne alterniamo di diverse marche, per evitare ogni problema di accumulo di minerali nell’organismo. In effetti, la scelta dell’acqua di ogni giorno non dovrebbe mai andare a quei tipi che si caratterizzano per la prevalenza netta di un solo componente (col tempo potrebbe accumularsi nel fisico), ma cambiando di tanto in tanto la marca dell’acqua possiamo stare sicuri di evitare ogni problema.

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