LUCA
Crescere significa conquistare un proprio spazio e autonomia ma per riuscirci i genitori devono imparare a gestire la propria ansia protettiva
di Alberto Pellai, Medico Psicoterapeuta dell'età evolutiva, Ricercatore, Dip. Scienze Biomediche dell'università degli Studi di Milano
Regia di Enrico Casarosa. 2021 con le voci di Luca Argentero, Giacomo Gianniotti, Marina Massironi, Saverio Raimondo, Fabio Fazio. Genere Animazione, Avventura, – USA, 2021, distribuito da Walt Disney.
Trama
Luca è un abitante dei mari. Ha l’età di un preadolescente e una strana proprietà che lo rende unico e lo fa percepire mostruoso dagli esseri umani: quando vive sott’acqua mantiene le sembianze di essere marino. Ma se esce in superficie, all’aria aperta, rimanendo all’asciutto, acquisisce sembianze umane e si trasforma in ragazzo. Luca scopre questa sua proprietà casualmente, un giorno, in seguito all’incontro con Alberto Scorfano, un altro giovane mostro marino che gli propone di andare con lui sulla terra alla scoperta di tutto ciò che essa ha da offrire. In realtà, Alberto ha lasciato i fondali marini già da un po’ di tempo, in seguito all’abbandono del suo papà che lo ha lasciato per andare a rifarsi una vita altrove. I genitori di Luca, pure essi mostri marini con questa capacità di trasformazione, non vogliono che il figlio lasci l’ambiente marino per uscire all’aperto. Lo vogliono sempre sott’acqua perché temono che uscire nel mondo fuori lo esponga a pericoli per lui impossibili da gestire. Però Alberto è solo e molto convincente e Luca è desideroso di nuovo e di avventura: tra i due inizia una storia di amicizia che li renderà capaci di affrontare nuove sfide ed esperienze uniche. Il motore che li spinge ad andare incontro ad un nuovo destino è il bisogno di libertà e di esplorazione sollecitato dal desiderio di poter possedere e condurre, prima o poi, una lambretta di cui entrambi hanno visto l’immagine su un cartellone pubblicitario e che per loro rappresenterebbe lo strumento per poter andare in ogni luogo possibile della Terra. La possibilità di trasformare il proprio sogno in realtà si concretizza quando decidono di partecipare alla Portorosso Cup, una competizione di triathlon che ogni anno si svolge nel paese di Portorosso, gara che da anni viene vinta da Ercole Visconti, il bullo del paese. Luca e Alberto però diventano amici di Giulia Marcovaldo, figlia di Massimo con cui instaurano un grande sodalizio e con cui decidono di partecipare alla competizione che si terrà da lì a qualche settimana costituendo la squadra degli “Sfigati”. Presa questa decisione, i tre ragazzi cominciano a costruire un terzetto inseparabile in cui la preparazione per la grande gara si alterna a momenti di gioco, di condivisione e dialogo per affrontare le sfide che la vita ha messo nell’esistenza di ognuno di loro. Luca deve sfuggire alla ricerca spasmodica con cui lo rincorrono i genitori, preoccupati per non averlo più visto tornare in acqua e perciò intenzionati ad andarlo a cercare sulla terraferma. Alberto deve sfuggire alla solitudine e alla grande tristezza che l’abbandono del padre gli ha procurato. Giulia invece deve sopravvivere alla fama di “sfigata” che le è stata cucita addosso da Ercole e che la rende poco popolare all’interno del gruppo dei preadolescenti del suo territorio. La trama del cartone si dipana tra i tanti episodi che connotano la storia di resilienza, amicizia e bisogno di crescere dei tre protagonisti e tra colpi di scena, gag e divertimento aiuta a comprendere che diventare grandi significa assumersi il rischio di vivere eventi dall’esito incerto, capacità di far fronte alle avversità, ma soprattutto costruire e mantenere relazioni all’interno delle quali sentirsi compresi e protetti, stimolati e voluti bene.
Che cosa ci insegna questo film
“Luca” è un cartone godibilissimo, che racconta una storia di crescita e amicizia indimenticabile. Ci mostra il mondo dei preadolescenti con una freschezza e una verità davvero coinvolgente. Luca, Alberto e Giulia sono tre figli che – ciascuno a suo modo – devono far fronte alla fatica degli adulti di comprenderne bisogni di crescita e sfide evolutive. Alberto è quello che soffre di più, perché l’abbandono che ha vissuto sembra irrimediabile. Giulia vorrebbe riuscire ad affrontare la prepotenza di Ercole e a vincere una gara dove, fino ad oggi, non ha mai avuto successo, figlia di un papà che vorrebbe evitarle un’ennesima delusione. Luca invece vorrebbe reagire all’eccesso di ansia protettiva dei suoi genitori, ma l’unica modalità che trova è quello di fuggire dalla loro zona di controllo. Insieme luca, Alberto e Giulia mostrano l’importanza che il gruppo di amici ha nella fase della preadolescenza. Avere amici con cui condividere sogni ed esperienze è il miglior modo per “allenarsi alla vita” sentendo di avere qualcuno con cui fare squadra e con cui potersi confidare e aprire. Il cartone racconta molto bene il tiro alla fune tra genitori e figli in preadolescenza, mettendo in luce come la dimensione del “volersi mettere alla prova”, andare alla ricerca di autonomia e libertà, soddisfare il proprio bisogno esplorativo e di scoperta rappresentino tre ingredienti imprescindibili con cui confrontarsi per smettere di essere bambini e affrontare le sfide evolutive associate alla crescita. La bellezza del cartone è rappresentata anche dalla sua ambientazione negli anni ’50/’60, con un effetto “amarcord” rinforzato dalla colonna sonora che si basa su canzoni che sono state grandi hit di quel periodo. Allora crescere significava riuscire ad ottenere il permesso di possedere un motorino e la scuola rappresentava il luogo in cui potersi emancipare dalla propria storia di provenienza. Luca è un cartone per tutte le età e per tutta la famiglia: una storia vera e profonda che commuove e diverte e che al tempo stesso rappresenta una metafora della relazione genitore/figli all’ingresso in preadolescenza. Oggi come allora, pur vivendo in tempi completamente diversi, le sfide educative che noi genitori abbiamo di fronte sono sempre le stesse.
Il messaggio del film
Crescere significa conquistare un proprio spazio e autonomia ma per riuscirci i genitori devono imparare a gestire la propria ansia protettiva e permettere che i propri figli esplorino territori e vivano esperienze in cui non tutto è prevedibile fin dall’inizio, in cui il rischio non sempre è azzerato e soprattutto in cui riescono a mettersi in gioco con passione, all’’interno di relazioni significative con il proprio gruppo di pari.
Le domande da porsi al termine del film
Come la trasformazione di Luca e Alberto da mostri marini a preadolescenti del mondo umano richiama le trasformazioni dei nostri figli nel passaggio da infanzia a preadolescenza?
Come valutate l’atteggiamento di protezione con cui i genitori di Luca cercano di evitare in tutti i modi la sua fuoriuscita nel mondo degli umani?
Il cartone mette in discussione il conflitto da sempre presente tra il bisogno dei genitori di tenere i figli in crescita in uno spazio “dentro” e la voglia dei figli di stare in uno spazio “fuori”. Come il conflitto tra “dentro” e “fuori” viene gestito all’interno della vostra famiglia?
Il film si rivela un ottimo strumento per parlare con i figli di bullismo. Quali sono gli elementi della storia che secondo voi tematizzato questo problema e possono essere discussi con i bambini della scuola primaria?