La tempesta emotiva degli adolescenti: le neuroscienze ci aiutano a capire cosa “passa” nella loro testa
di Maura Manca, Psicologa

Potremmo definire l’adolescenza come un periodo complesso ma, allo stesso tempo, straordinario, caratterizzato da numerosi cambiamenti a livello fisico, relazionale, sociale e cognitivo, in cui si realizza gradualmente il passaggio dall’infanzia all’età adulta.
I genitori si trovano spesso disorientati di fronte agli atteggiamenti e ai comportamenti dei figli che crescono, sentono di non avere più il controllo e temono che la situazione possa sfuggire di mano.
“Non lo riconosco più! Quasi da un giorno all’altro è cambiato, è più schivo, si fa più fatica a comunicare. Per non parlare della difficoltà a gestire le sue emozioni e nella relazione con noi genitori: un minuto prima è felice e il minuto dopo sembra letteralmente depresso, a volte ci abbraccia e ci dice che ci vuole bene e poche ore dopo ci odia totalmente e sembra non volerci vedere mai più! Ma perché fa così? Perché vive di emozioni così contrapposte e totalizzanti?”
Figli in preda ad una tempesta emotiva: cosa scatta a livello cerebrale?
Le scoperte in campo neuro-scientifico, certamente, ci aiutano a comprendere meglio cosa accade in adolescenza, in particolare tenendo in considerazione i cambiamenti che avvengono a livello cerebrale.
È come se i ragazzi vivessero in una continua tempesta emotiva, in cui ogni situazione viene percepita e vissuta come assoluta, determinando reazioni emotive istintive, senza che vi possa essere una valutazione razionale (Siegel, 2013). In questa fase di crescita, un ruolo fondamentale è svolto proprio dall’amigdala: i comportamenti dei giovanissimi sono più irrazionali perché dominati da questa porzione del cervello, che svolge delle funzioni importanti in processi quali l’elaborazione delle emozioni e la comparazione dei ricordi. Negli adolescenti, gli stimoli raggiungono direttamente l’amigdala, senza passare per la mediazione della corteccia prefrontale, che non ha ancora raggiunto un pieno sviluppo, e che solitamente opera come una sorta di filtro emotivo (Pan et al., 2009). Essendone “sprovvisti” i ragazzi più facilmente cadono in quella tempesta emotiva in cui si trovano spesso coinvolti anche i genitori. Così le emozioni vengono fuori in tutta la loro potenza: la rabbia è esplosiva, la tristezza diventa disperazione, la gioia diventa euforia. Questo spiega la loro elevata reattività emozionale, l’impulsività, la sottovalutazione dei rischi, la ricerca del piacere a breve termine e la vulnerabilità all’uso di sostanze.
Comprendere a fondo questi meccanismi può sicuramente aiutare gli adulti di riferimento a costruire relazioni più efficaci e a investire sulle loro potenzialità: il loro cervello non è assolutamente “con l’interruttore staccato”, come spesso verrebbe da pensare, ma al contrario è particolarmente recettivo e non dobbiamo perdere questa opportunità!
Riferimenti bibliografici:
Pan B.X., Ito W., & Morozov A. (2009). Divergence between thalamic and cortical inputs to lateral amygdala during juvenile–adult transition in mice. Biological psychiatry, 66(10), 964-971.
Siegel D. J. (2013). La mente adolescente. Raffaello Cortina Editore.
