Non esistono emozioni negative! Accogliere le paure dei figli per aiutarli a diventare adulti più sicuri
di Maura Manca, Psicologa
“Le fiabe non dicono ai bambini che esistono i draghi: i bambini lo sanno già. Le fiabe dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti” (G. K. Chesterton)
Le emozioni hanno un ruolo centrale nello sviluppo: imparare a riconoscerle, elaborarle e gestirle è fondamentale. Si parla molto di educazione all’affettività e di intelligenza emotiva, eppure bambini e ragazzi sembrano fare sempre più fatica ad esprimere le loro emozioni, in particolare quelle considerate negative, troppo spesso inibite, come se dovessero essere sempre felici e al top in tutte le circostanze.
Il valore adattivo delle emozioni: la paura
Tutte le emozioni hanno una loro funzione adattiva ed è importante non reprimerle ma imparare a gestirle, a dosarle e per farlo bisogna conoscerle e conoscersi. La paura, ad esempio, rappresenta una reazione naturale e istintiva di fronte a ciò che risulta ignoto, sconosciuto e potenzialmente pericoloso, che si manifesta in maniera differente nelle diverse fasi della crescita, con cui ogni genitore si trova inevitabilmente a fare i conti.
“Per molte settimane mia figlia, quasi improvvisamente, ha iniziato a ripetere sempre lo stesso gioco, coinvolgendo anche noi genitori. Fingeva di lottare contro un drago pericoloso che la spaventava molto; era necessario scappare e nascondersi, costruire fortini di vario tipo con i cuscini, lottare con spade invisibili per sconfiggerlo (in alcuni casi erano anche più di uno). Qualche volta è capitato che cercasse di farlo anche con i nonni che, però, tendevano a concludere velocemente, perché tanto i draghi non esistono e non bisogna averne paura. Ma a lei questa spiegazione non convinceva affatto. Così siamo andati avanti per molti giorni, finché pian piano, lotta dopo lotta, i draghi sono diventati meno pericolosi e si rimpicciolivano sempre di più quando venivano colpiti. In alcuni casi, potevano addirittura essere avvicinati e presi in braccio, riuscendo gradualmente a far amicizia con loro e giocare insieme”
Perché è importante dare spazio e voce alla paura?
Le paure che possono sperimentare i figli sono svariate. Ogni paura ha la sua funzione e ognuno ha diritto di sperimentarla. Un bambino, un adolescente o un adulto coraggioso non è colui che non prova mai paura, ma colui che la conosce, la accetta e la affronta. La paura non va sconfitta, va gestita.
In ogni fase di sviluppo, i figli vanno affiancati nell’affrontare e gestire adeguatamente questi momenti, dimostrando loro che ogni difficoltà può essere superata, senza negare le loro paure e banalizzare o sminuire ciò che vivono. Banalizzare significa farli sentire “sbagliati” e rischiare di rinforzare le paure. In più non vanno mai fatti i paragoni con gli altri bambini o con i fratelli o sorelle più “coraggiosi, non li spronerebbe, non diventerebbero esempi da seguire ma modelli irraggiungibili. Questo atteggiamento li aiuterà ad acquisire fiducia in se stessi sin da bambini diventando, adolescenti prima e adulti poi, più sicuri e autonomi.
I genitori che insegnano al proprio figlio ad esprimere liberamente le emozioni, anche la paura o la tristezza e a condividere con serenità i suoi pensieri, creano in lui quella fiducia necessaria per aprirsi al mondo ed esplorarlo con una maggiore sicurezza.