CLOSE
Due tredicenni, Leo e Rèmi, vivono la loro preadolescenza condividendo momenti di gioco e momenti di riflessione. Il loro ingresso nella scuola superiore fa sì che i nuovi compagni inizino a manifestare il sospetto che la loro sia non solo un'amicizia ma una relazione sentimentale.
di Alberto Pellai, Medico Psicoterapeuta dell'età evolutiva, Ricercatore, Dip. Scienze Biomediche dell'università degli Studi di Milano
Regia di Lukas Dhont. 2022 con Eden Dambrine, Gustav De Waele, Émilie Dequenne, Léa Drucker, Kevin Janssens. Genere Drammatico, – Belgio, Paesi Bassi, Francia, 2022, durata 105 minuti.
TRAMA
Leo e Remi sono due preadolescenti che condividono un’esperienza di amicizia intima e profonda. Passano molte giornate insieme, nell’estate che precede il loro ingresso alla scuola media. Vivono una complicità che li mostra come “amici del cuore”, ovvero sanno capirsi al di là delle parole che si dicono e sanno essere l’uno sostegno per l’altro in un modo completamente naturale e spontaneo. Le reciproche famiglie accolgono la loro storia di amicizia e la considerano una risorsa per la crescita dei rispettivi figli, favorendo il loro stare insieme e permettendo ai due ragazzi di scegliere in quale delle rispettive case mangiare e dormire. E’ con la forza di questo legame che Leo e Remi entrano a scuola e conoscono i compagni di classe. A scuola le regole di convivenza sono differenti, in particolare tra i maschi. L’amicizia che lega Leo e Remi basata anche su gesti fisici, sul contatto e sullo sguardo (Leo e Remi anche a distanza restano connessi tra loro perché si cercano attraverso gli sguardi) risulta molto differente dalle stile con cui socializzano gli altri compagni di sesso maschile. Per questo motivo, un giorno i compagni di classe chiedono ai due ragazzi se lo loro invece di essere una semplice storia di amicizia, sia anche una storia d’amore. Di fronte al sospetto che il loro legame venga percepito come segno di omosessualità, la relazione tra Leo e Remi progressivamente si modifica. Quell’equilibrio perfetto, complice e intimo che connotava il loro legame, va in frantumi. Pur continuando a vedersi e frequentarsi, la quotidianità dei gesti e delle parole cambia completamente e Leo comincia a seguire le regole della socializzazione al “maschile” aderendo ai modelli che vede incarnati nei comportamenti degli altri compagni. Remi rimane completamente disorientato di fronte al cambio di registro della storia di amicizia con Leo e da questo momento in poi la vicenda dei due ragazzi assumerò toni drammatici fino a trasformarsi in tragedia.
CHE COSA CI INSEGNA QUESTO FILM
Close è un bellissimo film, molto profondo, intenso e toccante. Mostra come il fatto di nascere maschi porti a negare la possibilità di vivere con autenticità e spontaneità le relazioni amicali. In particolare, mette in evidenza come la conquista dell’intimità, all’interno di un legame profondo, possa essere considerata nel mondo maschile più un pericolo che una risorsa. Il registra mostra come l’ingresso nella “società” (qui rappresentato dall’ingresso a scuola) porti quasi inconsapevolmente ad adeguarsi ad aspettative e stereotipi di genere che bloccano e inibiscono nel mondo maschile la possibilità di manifestare in modo aperto e sincero le proprie emozioni, i propri affetti e il proprio bisogno di vicinanza e protezione nella relazione con gli altri. Così lo sguardo di complicità che lega Leo e Remi, quel loro potersi stare vicini anche attraverso il linguaggio del contatto fisico e corporeo (nel film mai contaminato della dimensione dell’eccitazione sessuale) che connota il loro legame nelle scene iniziali del film, si trasforma progressivamente in altro. Gli sguardi diventano tristi e confusi, i due ragazzi non sanno più come adattare il proprio bisogno di vicinanza e intimità con l’altro, alle regole che in modo informale e quasi inconsapevole, il mondo esterno impone loro. Il regista, nel film, ci mostra perché il mondo maschile trasforma i bisogni emotivi profondi in agiti, spesso violenti. Ci aiuta a comprendere perché nel mondo maschile è più facile aderire alla logica dello scontro, piuttosto che a quella dell’incontro; alle dinamiche della competizione piuttosto che a quelle della cooperazione. Infine, il film racconta l’incapacità dei maschi di avere accesso al proprio mondo interiore in modo funzionale ai propri bisogni emotivi. Si può piangere per odio o per rabbia, per il dolore fisico causato dalla rottura di un braccio, ma non lo si può fare se ci si sente tristi e sperduti nella vita, dopo aver perso la vicinanza di un amico o di una persona cara. Questo film rappresenta uno straordinario strumento di educazione sentimentale ed emotiva da condividere nella visione con preadolescenti e adolescenti.
IL MESSAGGIO DEL FILM
Il mondo maschile si trova imprigionato in una cultura di genere che impedisce di poter avere accesso al proprio benessere emotivo, perché il codice della virilità si declina spesso secondo le regole della mascolinità tossica. Nascere maschio implica aderire ad una serie di imposizione presenti nelle regole del “ruolo di genere” che portano a comportarsi come un “vero uomo”, ma anche ad allontanarsi dall’uomo vero che ciascuno desidera essere. Emozioni come la tristezza devono essere bloccate e negate perché se “sentite e condivise” con gli altri fanno apparire come fragili e vulnerabili. Il contatto fisico tra maschi è possibile nelle interazioni in cui ci si scontra, ma non può essere messo in scena nell’incontro. Essere maschio implica non poter essere ciò che si è davvero. Il film mette in scena tutti questi elementi critici che appartengono alla cultura di genere maschile e attraverso una narrazione emozionante e complessa aiuta a vederne i limiti nelle storie di vita non solo dei protagonisti, ma anche di ciascuno di noi.
LE DOMANDE DA PORSI ALLA FINE DEL FILM
Che emozioni vi suscitano le prime scene del film, quelle in cui Leo e Remi sono intimi e complici?
Che ruolo hanno i genitori nella storia di amicizia dei due ragazzi?
Che ruolo ha la scuola nel cambiare le regole di condotta dei due amici?
Che cosa vi ha colpito delle risposte fornite da ragazzi e ragazze nell’attività di “circle time” promossa nella classe per rielaborare ciò che è accaduto a Remi?
Come interpretate il comportamento della mamma di Remi di fronte alla rivelazione di Leo? In quanti diversi passaggi “emotivi” lo scomporreste e perchè la mamma di Remi si comporta in quel modo?