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INSIDE OUT 2

Il sequel di Inside Out ci riporta a Riley, ormai adolescente, che sperimenta le emozioni complesse tipiche di questa delicata fase. Il quartier generale viene improvvisamente demolito per fare posto a qualcosa di completamente inaspettato: nuove Emozioni, nuove di zecca. Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto non sanno come comportarsi quando arriva Ansia. E sembra che non sia sola questa nuova arrivata… Porterà con sé, infatti, tanti nuovi personaggi.

16 luglio 2024

972 Views

Regia di Kelsey Mann. Genere Animazione, – USA, 2024, durata 96 minuti.

TRAMA

Riley, la protagonista del precedente episodio di “Inside out”, ora è cresciuta. Ha due amiche del cuore, con cui condividerà l’esperienza di un campo estivo di hockey, nel corso del quale verranno selezionate le atlete che andranno a far parte della squadra ufficiale del liceo. Nel frattempo l’adolescenza bussa alla porta del cuore e della mente di Riley provocando grandi terremoti emotivi. La notte che precede la partenza per il ritiro sportivo, la mente di Riley viene assalita da uno “tsunami emotivo”: al risveglio la troveremo arrabbiatissima e indisponente verso la mamma e spaventata dal suo futuro e dalla sua inadeguatezza ad affrontarlo. Inoltre, sull’auto che la conduce al raduno delle atlete in partenza, Riley scopre che nel prossimo anno scolastico lei e le sue due amiche del cuore, non frequenteranno la medesima scuola. La notizia la sconvolge. L’idea di trovarsi sola in un ambiente sconosciuto senza la vicinanza di qualcuno con cui ha famigliarità e che le vuole bene, la fa sentire dispersa e in allerta. Per questo, quando arriva al campus sportivo, rimane molto colpita dall’offerta che le fa la capitana della squadra di Hockey, in cui vorrebbe tanto essere accolta: le viene proposto di unirsi al gruppo delle giocatrici ufficiali. Però, lo stesso invito non viene esteso alle sue due migliori amiche. Riley è molto indecisa sul da farsi: non vorrebbe lasciare le sue amiche, ma al tempo stesso sa che se perde quest’occasione, rischia di arrivare nella nuova scuola senza alcun legame e alcuna conoscenza.

Se queste sono le cose che accadono nel “fuori della vita di Riley”, il cartone ci mostra come il dilemma che deve affrontare la ragazza porti ad un conflitto tra le emozioni del suo mondo interiore. Ci sono le cinque emozioni primarie (rabbia, tristezza, gioia, disgusto, paura) che vorrebbero che Riley non tradisse le sue amiche del cuore. Ma ci sono anche le nuove emozioni, sopraggiunte con la pubertà, che invece la pensano diversamente. Sono imbarazzo, invidia, noia e ansia. E’ soprattutto quest’ultima, ansia, che preme affinchè Riley si metta al sicuro in previsione dell’ingresso futuro nella nuova scuola. E’ proprio ansia, perciò, che dopo aver isolato le cinque emozioni primarie, spinge Riley a tradire le amiche di sempre per unirsi al gruppo delle nuove amiche.

Da questa situazione deriveranno molte conseguenze. Riley dovrà dare un’immagine di sé molto diversa sa quella che corrisponde alla “vera se stessa”. Per essere accettata nel gruppo delle amiche più grandi racconterà bugie e in più occasioni si dissocerà dal desiderio delle sue “amiche di sempre” di starle accanto.

Il campus estivo di hockey, diventa l’occasione per vedere Riley alle prese con l’ansia, un’emozione che tenderà a gestire tutto ciò che le accade e succede fino a farla sentire intrappolata e incapace di venirne fuori, subendo un vero e propria attacco di panico.

E’ di fronte a tale evenienza che vecchie e nuove emozioni dovranno raggiungere un nuovo equilibrio: non più le une contro le altre. Bensì un’alleanza tra loro, che permetterà a Riley di riaggiustare i frammenti di un caos che non avrebbe mai voluto sperimentare e di cui è stata inconsapevolmente artefice.

Che cosa ci insegna questo film:

Il cartone “Inside out 2” è pura meraviglia. Soprattutto per noi genitori perché ci permette di avere piena visione dei tumulti e delle montagne russe emotive che vivono i nostri figli quando entrano in adolescenza.

Come già era successo nel primo episodio, anche qui il regista racconta la storia attraverso l’uso contemporaneo di due metaforiche videocamere: una riprende ciò che accade nel mondo esterno e ci mostra cosa vive Riley dentro le varie situazioni e relazioni con cui si confronta. L’altra videocamera serve invece a riprendere il suo mondo interiore, quello che nessuno vede: possiamo così avere accesso a tutti quei fenomeni intrapsichici che rendono questo tempo della crescita così potentemente complesso. Ci troviamo di fronte agli attacchi di rabbia, agli eccessi di tristezza, all’incapacità transitoria di gioia di sostenere con la propria energia la capacità di ricorrere al pensiero positivo, tutti passaggi con cui noi genitori dei preadolescenti abbiamo una certa famigliarità. Spettacolare è il modo con cui viene raccontato l’arrivo dello tsunami puberale, così come nella parte finale del cartone, abbiamo accesso alla mente di Riley mentre viene assalita da un attacco di panico.

Il grande merito del cartone è quello di fornire una visione di ciò che accade nelle relazioni tra pari, narrandole con lo sguardo di chi dentro a quelle relazioni deve trovare il proprio posto, senza sapere in alcun modo come si fa. Gli eventi che connotano la trama avvengono quasi esclusivamente nel gruppo dei pari e gli adulti fanno pochissime comparse. E questo è un enorme pregio di questo cartone, perché ci permette di poter avere una visione di ciò che accade ai nostri figli quando escono nel “mondo fuori”.

Una scelta davvero lodevole è quella di non mescolare le vite reali con le vite virtuali dei protagonisti. Tutto ciò che accade in questo cartone, avviene all’interno del principio di realtà. E non perché gli adolescenti del cartone non siano dotati di uno smartphone personale. In realtà ce l’hanno tutti. Ma accade che appena le ragazze arrivano al centro in cui trascorreranno i giorni di preparazione atletica, l’allenatrice requisisce tutti gli smartphone di ogni partecipante, dichiarando che verranno restituiti solo al termine della permanenza. Si tratta di uno dei pochissimi interventi del mondo adulto all’interno del cartone. Insomma il regista ci fa vedere gli adulti di rado, e quando ce li mostra, li incarica di fare un gesto che alla maggior parte degli adulti contemporanei risulta quasi impossibile: ritirare gli smartphone affinchè le ragazze abbiano un’immersione totale nella vita reale. Non mancano sfide e complessità all’interno della vita reale. Anzi, la trama ne racconta talmente tante che a volte noi stessi spettatori ne rimaniamo quasi sopraffatti. Ci capita di provare l’ansia di Riley. Di piangere con lei o per lei, nel corso della trama. Di sentire profondamente la sua vulnerabilità, di sussultare nel corso del suo attacco di panico. Il regista sembra dirci: sta già accadendo tutto questa “roba” nella vita reale ed è così difficile affrontarla. C’è davvero bisogno di aggiungere nella vita dei nostri figli, anche la complessità associata alla loro vita virtuale?

IL MESSAGGIO DEL FILM

In adolescenza, la fatica più grande è integrare i nostri funzionamenti emotivi con i nostri funzionamenti cognitivi. E’ un compito in cui tante sono le sfide, la cadute, gli errori. Ma se si impara a gestire l’ansia e a tenere insieme tutte le parti di noi (pensieri belli e brutti, emozioni positive e negative) tutto diventa affrontabile.

LE DOMANDE DA PORSI DOPO LA VISIONE DEL FILM

Ansia non vuole mettere in difficoltà Riley, però in pratica questo è ciò che sempre accade quando lei compare sulla scena. Quale dovrebbe essere il ruolo positivo dell’ansia nel funzionamento mentale di Riley?

Perché e come le buone intenzioni di ansia si trasformano in autogol?

Qual è il ruolo delle credenze all’interno del mondo psichico di Riley?

Come valutate il modo in cui la mamma di Riley reagisce all’attacco che le fa la figlia al momento del risveglio, dopo che è avvenuto lo tsunami della pubertà? Qual è il ruolo delle emozioni della mamma di riley in questo frangente? Voi riuscite a comportarvi allo stesso modo di fronte agli attacchi dei vostri figli?

Che cosa avete provato e pensato di fronte all’attacco di panico che Riley vive quando l’allenatrice la allontana dalla gara e la manda in panchina?

 

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