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MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI

Jack ha un fratello, Gio, affetto da sindrome di Down; da piccolo, Jack ha creduto alla tenera bugia che gli hanno raccontato i suoi genitori, ovvero che Gio è un bambino 'speciale'. Ora che sta per andare al liceo Jack non crede più che suo fratello sia un supereroe e quasi si vergogna di lui, soprattutto da quando ha conosciuto Arianna, la sua prima cotta

di Alberto Pellai, Medico Psicoterapeuta dell'età evolutiva, Ricercatore, Dip. Scienze Biomediche dell'università degli Studi di Milano

29 dicembre 2021

2680 Views

Regia di Stefano Cipani. Un film Da vedere 2019 con Alessandro Gassmann, Isabella Ragonese, Rossy De Palma, Francesco Gheghi, Lorenzo Sisto, Arianna Becheroni. Genere Commedia, – Italia, 2019, durata 101 minuti.

TRAMA

Jack vive con due sorelle in una famiglia vitale e piena di bellezza. Mamma e papà sanno affrontare la vita con la capacità di attraversarne anche le tempeste senza viverle come catastrofi, ma come opportunità. La notizia della nascita di un fratellino riempie Jack di gioia: non sarà più il solo maschio con due sorelle che lo tiranneggiano. Quande nasce Giò la famiglia scopre che si tratta di un bambino con sindrome di Down. Dopo lo sconcerto iniziale, i genitori trasformano la famiglia in un luogo accogliente e capace di sostenere i bisogni “speciali” di Gio. Gio viene raccontato dai genitori ai figli come un bambino che ha “poteri speciali” e non con “bisogni speciali” e in effetti Jack durante i primi anni di vita del fratellino sa stargli accanto con enorme amorevolezza e con la capacità di vedere tutto il bello che c’è nella sua “diversità”. Poi però arriva l’adolescenza e Jack improvvisamente sente la fatica di vivere a fianco di un fratello che è per lui fonte di imbarazzo. Il film perciò narra l’adolescenza di Jack che in casa sa essere un fratello amorevole e accogliente, mentre nella vita sociale mantiene un segreto assoluto sulla presenza di Gio, nella sua vita. Non è tanto la vergogna, quella che Jack sperimenta, nel condividere con gli altri il fatto che ha un fratello con sindrome di Down. E’ più un senso di inadeguatezza, di difficoltà a percepirsi accettabile di fronte agli altri. Ma tenere nascosta al mondo l’esistenza di un fratello come Giò è impresa quasi impossibile. Prima di tutto per chè Giò è davvero una presenza che lascia il segno nella vita di chi gli sta a fianco. E poi perché Jack frequenta un ambiente dove legami e relazioni si vivono alla luce del sole e prima o poi ciò che non dici o vuoi mantenere segreto diventa un “fatto pubblico”. E’ proprio questo ciò che succede a Jack: mette in atto tentativi molto maldestri per non farsi riconoscere come fratello di Giò, ma poi dovrà capitolare proprio nel corso di una manifestazione pubblica che la famiglia ha organizzato in favore di Giò, per tutelarlo da persone ignote che hanno cancellato i suoi video dal web. Ma tutto è bene quel che finisce bene: Jack e Giò potranno tornare ad essere fratelli sia in privato che in pubblico.

Che cosa ci insegna questo film:

“Mio fratello rincorre i dinosauri” ha il grande pregio di raccontare in modo realistico e divertente al tempo stesso, la vita di fratelli e sorelle che vivono a fianco di un proprio congiunto portatore di qualche forma di disabilità. La psicologia definisce “siblings” i fratelli e sorelle di un soggetto disabile e la loro storia, le loro vicende, le sfide che incontrano nel loro percorso di crescita non sono di solito mai prese in considerazione da nessuno e perciò rimangono in ombra. Come si costruisce una famiglia forte e solidale, quando al proprio interno vive e cresce un soggetto con bisogni speciali? Cosa vuol dire accogliere e integrare un soggetto diversamente abile all’interno di un famiglia con più figli? Quali sfide pone ad un adolescente appartenere ad un nucleo famigliare che deve affrontare una sfida così complessa? Il film ha il merito di raccontarci la storia di un bambino (che nel corso del film diventa preadolescente) diversamente abile attraverso lo sguardo, la voce, le azioni e le emozioni di un fratello maggiore. E’ una prospettiva che quasi mai viene considerata e che la storia di Jack e Giò mette invece in primo piano. Il film riesce a farlo con freschezza e allegria attingendo a piene mani dal libro scritto da Giacomo Mazzariol (che ha lo stesso titolo del film) che in Italia è un long seller di straordinario successo e che viene molto letto all’interno di progetti di lettura scolastica per facilitare i processi di integrazione e inclusione all’interno dei gruppi classe. Il film è anche una narrazione molto veritiera dell’adolescenza in generale. Le grandi sfide e grandi temi che interessano la crescita di ragazzi e ragazze dopo i 14 anni sono affrontati in modo semplice fresco e divertente: la scelta della scuola superiore e l’orientamento scolastico, il contatto e la relazione con l’altro sesso, il gruppo come luogo di incontro, esplorazione, scoperta, rispecchiamento. Nella storia di Jack ci sini frammenti e spezzoni della storia di ogni adolescente e alla fine questo film che, apparentemente ha al centro il tema dell’integrazione e dell’inclusione, si trasforma in un magnifico esempio di narrazione di formazione adolescenziale oltre a regalare un bell’affresco di vita famigliare.

IL MESSAGGIO DEL FILM

Ogni crescita è una “storia” a sé. Ogni famiglia ha la sua storia e diventa la storia che, al proprio interno, ciascuno contribuisce a scrivere. La diversità è sempre una sfida quando entra in un contesto che deve imparare a riconoscerla e a valorizzarla. Ma riuscire a farlo, permette di trasformare la diversità in ricchezza e opportunità capace di donare senso e significato a chi con essa si mette in relazione.

LE DOMANDE DA PORSI AL TERMINE DEL FILM

Jack durante l’infanzia ha un approccio completamente diverso a Giò rispetto a quello che manifesta poi negli anni successivi. Quali sono i motivi che modificano la sua percezione rispetto alla diversità del fratello Giò?

Quali sono i punti di forza dei genitori di Jack e Giò che rendono il loro nucleo famigliare così “spciale” e capace di accogliere le molte sfide educative in esso presenti?

Quali sfide evolutive vi sembrano particolarmente difficili da superare per Jack e quali sono le risorse con cui lui riesce ad affrontarle?

Quali aspetti della diversità di Giàò si trasformano in risorsa nella sua relazione con Jack e con il resto della famiglia?

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