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Le mestruazioni imbarazzano ancora, e l’andrologo questo sconosciuto

di Maurizio Tucci , Presidente Laboratorio Adolescenza

1 luglio 2024

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È in pieno svolgimento l’edizione 2024 dell’indagine annuale di Laboratorio Adolescenza e Istituto di ricerca IARD sugli stili di vita degli adolescenti che vivono in Italia, realizzata con il patrocinio della Società Italiana di Pediatria e della Società Italiana di Ginecologia dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

 

Prevenzione e medicina di genere

 

L’obiettivo dell’indagine di quest’anno – dal titolo “Adolescenti in una Società Incerta” – è quello di approfondire alcuni elementi di criticità che si sono riscontrati negli ultimi anni e, in particolare, durante e dopo la pandemia Covid. Da chi è più vicino al mondo degli adolescenti (psicologi, medici, scuola, famiglia) viene infatti segnalato un persistente disagio che sta caratterizzando la vita di molti adolescenti e incide sul loro benessere fisico e psicologico. Così come il Covid ha anche ulteriormente rarefatto l’abitudine degli adolescenti alla prevenzione: dai controlli medici e specialistici alle vaccinazioni.

 

“Dal punto di vista metodologico – spiega Carlo Buzzi, sociologo dell’Università di Trento e Direttore scientifico del progetto – l’indagine è rivolta ad adolescenti di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e il rilevamento si effettua completamente online attraverso un questionario ANONIMO, che non contiene domande che fanno riferimento a dati sensibili e non è tracciabile; ovvero non è possibile risalire a chi ha inviato la risposta”. Al questionario – ovviamente rivolto ad adolescenti in target di età – è possibile accedere anche da qui https://bit.ly/LabAdolescenzaIARD-2024.

 

L’indagine di quest’anno pone grande attenzione alla medicina di genere e sarà interessante osservare il trend relativo all’abitudine delle giovanissime ad effettuare un controllo ginecologico al momento del menarca. Così come per la prima volta viene posta una domanda, rivolta ai maschi, per verificare se hanno mai effettuato un controllo di tipo andrologico, ma anche se sono a conoscenza dell’esistenza di un medico – quale è appunto l’andrologo – specializzato nell’apparato genitale maschile e nel benessere sessuale degli uomini.

 

 

L’andrologo questo sconosciuto

 

Tema scottante, perché se le ragazze italiane sono molto meno abituate, rispetto alle loro “colleghe” europee, ad effettuare un controllo ginecologico generale, non legato a disturbi o patologie conclamate o all’esigenza di farsi prescrivere un contraccettivo, i maschi lo sono molto meno, con il rischio, specie da quando non c’è più la visita di leva obbligatoria, di sviluppare patologie, spesso silenti come il varicocele, che possono compromettere un corretto sviluppo sessuale e la fertilità; patologie che sarebbero invece facilmente risolvibili se gestite precocemente. E proprio perché c’è consapevolezza di quanto sia rarefatto questo tipo di informazione tra i ragazzi, la SIA (Società Italiana di Andrologia) ha da qualche mese lanciato su Instagram e Tik Tok un’accattivante campagna di comunicazione – dal titolo #unminutoconlandrologoSIA – specificamente rivolta ad adolescenti e giovani adulti.

 

Mestruazioni: pochi controlli e tanto imbarazzo

 

Tornando alle ragazze; l’indagine 2023 di Laboratorio Adolescenza aveva evidenziato che era l’87,3% delle adolescenti della fascia di età 12-14 anni a non aver mai fatto un controllo ginecologico. Una percentuale addirittura maggiore di quella rilevata da una analoga indagine del 2013 (76,3%). “Un’evidenza – come commenta Anna Maria Fulghesu, presidente Sigia e referente per l’area ginecologica di Laboratorio Adolescenza – che conferma quanto sia necessario un sempre più stretto coordinamento con i pediatri per programmare un controllo ginecologico delle ragazze dopo il menarca”.

 

E se un deterrente al controllo fosse il timore, da parte delle ragazze, dell’invasività della cosa, la Fulghesu tranquillizza: “Nulla di invasivo: è un controllo esterno degli organi genitali, un’ecografia ma, soprattutto, un’attività di counseling” da parte del ginecologo, per consentire alle ragazze di chiarirsi i dubbi e affrontare con serenità un passaggio importante della vita”.

 

Dall’indagine di laboratorio Adolescenza del 2023 (su un campione nazionale rappresentativo di oltre 3500 adolescenti tra i 12 e i 18 anni) era emerso anche come la maggioranza delle adolescenti (61%) vivesse ancora con imbarazzo il ciclo mestruale.

 

Ma è un imbarazzo che sembra non esaurirsi con l’età. Da un’indagine commissionata da Initial Italia e realizzata da mUp Research nel novembre 2023 su un campione di 1.607 interviste CAWI (806 donne e 801 uomini di età compresa fra 16 e 60 anni), è risultato che 1 donna su 3 prova imbarazzo a parlare pubblicamente del ciclo; il 25% degli uomini non è a suo agio nel confrontarsi su questo argomento e il 27% delle intervistate più giovani ha subito prese in giro legate al ciclo (Period Shaming). Nella maggioranza dei casi (65%), sono state persone di sesso maschile a mettere in ridicolo le donne in questo particolare momento. Tuttavia, il sondaggio mostra come non siano mancate le derisioni anche da parte di altre donne (38%).

 

Prevenzione, un impegno collettivo

 

Se i dati che derivano dalle indagini sono una preziosissima fotografia della situazione, devono però considerarsi un punto di partenza e non di arrivo. Uno strumento per capire come e dove devono essere elaborate e veicolate le informazioni che possono fare aumentare la consapevolezza dei giovanissimi, ma non solo, sull’importanza della prevenzione. E Family Health viole proprio essere uno strumento per facilitare questo importante percorso.

 

Maurizio Tucci

Family Health si impegna a diffondere la cultura della prevenzione consapevoli che il primo passo per il proprio benessere è pensare alla salute.

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