Per offrire una migliore esperienza di navigazione e per avere statistiche sull'uso dei nostri servizi da parte dell’utenza, questo sito usa cookie anche di terze parti.
Chi sceglie di proseguire nella navigazione su magazine.familyhealth.it oppure di chiudere questo banner, esprime il consenso all'uso dei cookie. Per saperne di più consulta la nostra Cookie Policy .

Ho capito, chiudi il banner.

X

Bere “da sballo”

di Maurizio Tucci , Presidente Laboratorio Adolescenza

8 luglio 2024

463 Views

Ubriacarsi, anche ripetutamente, sembra essere diventato, per gli adolescenti una sorta di “passaggio obbligato”, dove il condizionamento degli amici è forte. Ma – ad aggravare la situazione – manca la reale percezione dei danni alla salute che provoca il bere

 

Sono stati appena presentati i primi risultati dell’indagine nazionale sugli stili di vita degli adolescenti che vivono in Italia, edizione 2024, realizzata annualmente da Laboratorio Adolescenza e Istituto di ricerca IARD, su un campione nazionale rappresentativo di 3427 studenti tra i 13 e i 19 anni.

 

In uno scenario complessivo che i risultati dell’indagine ci descrivono non confortante (dall’utilizzo, spregiudicato dei social, ad una visione pessimistica del futuro, a problemi di sonno molto diffusi,,,) uno degli aspetti che preoccupa di più è l’atteggiamento degli adolescenti nei confronti dell’alcol. Non tanto per ciò che concerne il bere abituale, difatti il 50% afferma di non bere mai alcol, mentre afferma di bere alcol più volte alla settimana meno del 15% dei maschi e uno scarso 10% delle femmine, ma per ciò che riguarda il cosiddetto bere “da sballo”. Tra i non astemi, il 75% si è ubriacato almeno una volta, il 32% dei quali più di tre volte. E nella fascia degli ultimi due anni di scuola superiore la percentuale di chi si è ubriacato più di tre volte sale al 45% e la percentuale di chi non si è mai ubriacato scende all’11%. Una sorta di “passaggio obbligato”, dunque, dove nel 20% dei casi il condizionamento degli amici è forte.

 

E, ovviamente, molte di queste ubriacature hanno un epilogo in ospedale. Gianluigi Marseglia, Direttore della Clinica Pediatrica dell’Università di Pavia e membro del Consiglio direttivo di Laboratorio Adolescenza, così ci riferisce: “Ogni sabato sera, tanto per citare un caso pratico, il pronto soccorso del Policlinico San Matteo di Pavia si prepara alla sfilata notturna di adolescenti e giovani adulti con disturbi legati all’abuso di sostanze alcoliche. Malessere, stato confusionale, fino ad arrivare a vere e proprie intossicazioni e al coma etilico. A volte sono i genitori, ma spesso sono altri giovani, gli amici, che accompagnano al pronto soccorso, spaventati, il loro o la loro socia di bevute. Ma, al di là del superamento del momento critico, quello che i giovanissimi sembrano non comprendere è la pericolosità dell’alcol non solo nell’immediato dell’ubriacatura, ma anche a medio e lungo termine.

 

L’alcol fa male… così, così

Leggendo i risultati dell’indagine il punto cruciale sembra essere proprio quello indicato da Marseglia: gli adolescenti non hanno la consapevolezza che la pericolosità dell’alcol non riguarda solo quelle che nell’immediato possono essere le conseguenze, anche gravi, di una ubriacatura, ma sono i danni a fegato, cuore e cervello (solo per citare i più significativi) che si manifestano a medio e lungo termine.

 

Difatti la percezione degli adolescenti è che bere alcol faccia molto meno male alla salute che, ad esempio, fumare sigarette e meno male anche di ciò che può derivare da una vita stressante. Alla domanda “Quanto sei d’accordo nell’affermare che bere alcol può provocare problemi di salute?” solo poco più del 30% ha risposto “molto d’accordo”, mentre il 40% si è indirizzato su un più vago “abbastanza d’accordo”.

 

Quanto sei d’accordo nell’affermare che i seguenti comportamenti provocano problemi di salute?

Risposta “Molto d’accordo” Totale Femmine Maschi
Fare uso di droghe sintetiche 86,6% 88,8% 84,8%
Fumare sigarette 77,1% 78,2% 76,1%
Fumare cannabis 66,1% 72,1% 61,1%
Fumare sigarette elettroniche 44,7% 48,6% 41,2%
Avere una vita stressante 38,6% 42,7% 34,8%
Bere alcolici 33,9% 34,9% 32,6%
Poca attività fisica 28,1% 23,9% 31,9%
Mangiare cibo non salutare 18,1% 15,7% 20,0%

 

E sempre riferendosi ai dati dell’indagine è significativo lo scarto tra l’86% dei giovani intervistati che considera il fare uso di droghe sintetiche un fattore di alto rischio per la salute e il 33% che pensa la stessa cosa dell’alcol, quando secondo l’Oms l’alcol rientra a tutti gli effetti tra la classificazione delle droghe

 

Appare chiara una grave disinformazione riguardo al fatto che l’alcol è a tutti gli effetti una droga e questa differenza nella percezione del rischio può essere molto pericolosa.

 

Perché gli adolescenti bevono

Ma perché i ragazzi bevono? Giada Giglio Moro, psicologa e psicoterapeuta di Milano ci spiega: “Dietro la scelta del bere c’è sempre un tentativo di gestire qualcosa, e l’alcol interviene come apparente soluzione a questi problemi, ed è quindi più che mai necessario aiutare i ragazzi ad interrogarsi circa le ragioni che li conducono a fare uso e abuso di alcol.

Ciò che sarebbe opportuno – insiste l’esperta – è fare prevenzione proprio là dove i ragazzi sono, online e offline, ovvero sui canali digitali e nelle scuole, per aiutarli a trovare modalità adattive che rispondano in modo efficace a ciò che li turba dentro, che li aiuti nella regolazione delle proprie emozioni, nel loro processo di crescita e di sviluppo al fine promuovere il loro bisogno evolutivo di esplorazione e di non permettere all’alcol, come ad altre sostanze, di mettere un punto alla loro ricerca di sé”.

 

L’importanza dell’informazione e della prevenzione

Quanto sia importante l’informazione e la prevenzione emerge proprio dal confronto sigarette-alcol, con le sigarette considerate molto più pericolose, per la salute, rispetto all’alcol. La generazione di adolescenti di oggi è una generazione che non ha mai visto un pacchetto di sigarette o una confezione di tabacco che non sia corredato da scritte o figure volutamente crude sui danni derivanti dal fumo. Che il fumo faccia male è un messaggio ormai entrato nel DNA delle nuove generazioni e se questo non impedisce di fumare, crea comunque una consapevolezza che certamente è un freno per gli eccessi. E’ ovvio che queste forme di prevenzione hanno tempi lunghi (e non dimentichiamo, quando venne introdotta per il fumo, gli scettici che la banalizzavano), ma i risultati arrivano. Se non sarà possibile l’introduzione di simili strumenti anche per l’alcol serve comunque una presa di coscienza collettiva e la collaborazione di tutte le figure e gli ambienti di riferimento per gli adolescenti: dai social alla scuola, come suggerisce Giada Giglio Moro ma anche , come invoca Gianluigi Marseglia; “L’impegno dei pediatri e dei medici di famiglia deve essere massimo per affrontare attivamente l’argomento con i loro pazienti adolescenti per fare prevenzione”.

E Family Heath Magazine è qui a dare il suo contributo di informazione e a parlare con le famiglie.

Family Health si impegna a diffondere la cultura della prevenzione consapevoli che il primo passo per il proprio benessere è pensare alla salute.

Prova Family Health e il suo Fascicolo Sanitario Digitale Personale. Archivia i tuoi referti medici, condividi informazioni corrette con il tuo medico e tramanda la tua storia clinica alle generazioni future. SCOPRI DI PIù!

Patrocinato da: