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Melatonina & Zafferano per gli adolescenti insonni

di Simona Mazzolini, Giornalista

2 maggio 2023

1291 Views

Gli adolescenti dormono poco e male.

 

Un dato di fatto purtroppo ormai assodato e confermato anche dalle indagini realizzate annualmente dalla Associazione Laboratorio Adolescenza e dall’Istituto di ricerca IARD.

 

Poco, perché la maggioranza dorme meno delle 8 ore che sarebbero opportune a quell’età; male, perché tendono a ritardare molto il momento dell’addormentamento con il rischio di determinare la comparsa di un vero e proprio disturbo del ritmo sonno-veglia dovuto alla mancata sincronizzazione tra ritmo interno (tentativo di dormire in un momento incompatibile col proprio orologio interno) e ritmo imposto dalle esigenze sociali (alzarsi per andare a scuola).

 

Secondo i pochi dati disponibili in letteratura la frequenza di questo problema, chiamato Sindrome da fase del sonno ritardata, nella popolazione adolescenziale è stimata tra il 7-16%, ma rilevamenti empirici e i dati delle indagini Laboratorio Adolescenza – IARD descrivono una situazione decisamente più allarmante.

 

L’anno del Covid (2021) ha drammaticamente peggiorato la situazione rispetto agli anni subito precedenti (vedi tabella 1), ma nel 2022, nonostante un sostanziale ritorno alla normalità, le cose non sono migliorate di molto.

 

Tabella 1

  Risultati 2019 Risultati 2021
Vado a dormire dopo le 23 23,0% 58,3%
Faccio fatica ad addormentarmi 63,0% 73,4%
Mi capita spesso di svegliarmi durante la notte e non riuscire più ad addormentarmi 7,1% 15,4%

 

 

Riguardo l’orario in cui dichiarano di andare a dormire si è registrato un calo percentuale abbastanza netto, rispetto al 2021, di chi afferma di farlo dopo le 23.00 (47% vs 58,3%), ma siamo ben lontani dal “ritorno” al 2019. Inoltre va considerato che il leggero anticipo riguardo l’orario in cui si va a dormire si associa, con la ripresa della scuola in presenza, ad un risveglio mattutino inevitabilmente anticipato di almeno un’ora rispetto all’anno Covid. Per cui, alla fine, il “saldo” delle ore di sonno resta sostanzialmente uguale e insufficiente.

 

Anche la qualità del sonno non sembra essere quella ideale: il 71,5% (78,6% delle femmine)

afferma di fare fatica ad addormentarsi e tra le motivazioni che tengono svegli gli adolescenti calano, rispetto al passato, quelle riferibili a qualche aspetto concreto (la scuola, problemi in famiglia, problemi con gli amici) e aumentano quelle più vaghe e generali come tristezza, pensieri negativi, nervosismo.

 

Ma quali sono le principali e immediate conseguenze del dormire poco e male? Stanchezza psicofisica, cattivo umore, facile irritabilità, difficoltà nella concentrazione e nell’apprendimento. Fino ad arrivare alla perdita di memoria, all’alterazione della capacità decisionale, al calo di interesse per le attività quotidiane. Un vero e proprio circolo vizioso in cui gli effetti della perdita di sonno sono in gran parte riscontrabili tra le cause, indicate dagli adolescenti, che generano la difficoltà ad addormentarsi.

 

Difronte a questo tipo di problema e alla grandissima e crescente diffusione che ha, è certamente importantissimo cercare di agire sulle cause e gli stili di vita che determinano la situazione. E, innanzi tutto, sarebbe opportuno iniziare a chiederci perché gli adolescenti sono sempre più tristi e nervosi rispetto al passato.

 

Ma se questo è l’obiettivo ultimo, che certamente non ha tempi di risoluzione immediati, dobbiamo parallelamente cercare di intervenire in tempi brevi anche sugli effetti e cercare di ripristinare e normalizzare il “ritmo circadiano” (ovvero il ritmo sonno-veglia) , indispensabile per il complessivo benessere dell’organismo.

 

“Un rimedio efficace per addormentarsi – spiega Giovanni Biggio, Professore Emerito di Neuropsicofarmacologia all’’Università di Cagliari è assumere, tra un’ora e un’ora e mezzo prima di andare a dormire, “melatonina” nella formulazione a rilascio prolungato. Stiamo parlando non di un ipnotico sonnifero, ma di un prodotto naturale la sua innocuità è tale che può essere prescritta senza problemi anche ai bambini piccoli nei quali i problemi di sonno sono frequenti”.

 

La melatonina è, infatti, quell’ormone, prodotto naturalmente dall’organismo in assenza di luce, poco dopo la comparsa dell’oscurità (ragione per cui la notte è il naturale momento in cui gli esseri umani dormono), che agisce sull’ipotalamo e ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia.

 

“Ma agli adolescenti che presentano disturbi del sonno – è sempre il Prof. Biggio che parla – potrebbe essere molto utile associare alla supplementazione di melatonina anche una integrazione a base di estratti di zafferano: un altro prodotto naturale che grazie alle peculiari azioni di due sue importanti componenti (crocina, e safranale) è in grado di favorire il fisiologico processo di addormentamento e di esercitare effetti positivi anche sul tono dell’umore agendo su irritabilità e cattivo umore che (lo evidenziano anche i dati dell’indagine Laboratorio Adolescenza – IARD)  sono proprio tra le cause della difficoltà a prendere sonno.

 

 

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