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Certificato medico sportivo, scocciatura o opportunità di salute?

25 settembre 2017

5730 Views

di Tiziana Azzani, giornalista

Settembre, il calendario dovrebbe iniziare da qui. Perché, dopo le vacanze, a settembre la vita “gira pagina”, inizia il nuovo anno scolastico e con esso tutte le attività ludico-integrative, comprese quelle sportive. E con le iscrizioni in palestra, sia essa danza, nuoto, pallavolo o calcio, ritorna anche il certificato medico sportivo, non solo per bambini e ragazzi, ma anche per gli adulti. Se da molti è visto come una “scocciatura” che fa perdere tempo, la comunità medica ribadisce l’importanza di questo appuntamento di salute.

 

 

“In mancanza della visita scolastica e della visita di leva, la valutazione e certificazione di idoneità sportiva rappresenta un’opportunità per fare prevenzione e diagnosticare precocemente alcune malattie o anomalie, in particolare quelle cardiache, ma non solo. E’ un appuntamento di salute a cui vale la pena non mancare” dichiara Daniela Lucini, Direttore della Scuola di Specializzazione di Medicina Sportiva, Università di Milano.

Uno studio condotto dalla Federazione Medico Sportiva Italiana può aiutarci a capire il valore della visita di idoneità sportiva.

Efficacia della visita di idoneità sportiva nella diagnosi precoce e prevenzione

Risale al 2015 la fotografia, scattata dalla Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI), dello stato di salute di oltre 23mila sportivi italiani. La fotografia deriva da un’indagine che ha coinvolto gli sportivi in occasione della visita di idoneità sportiva in tutto il territorio nazionale.

La disciplina preferita è risultata il calcio 26,7%, seguita da pallavolo (14%), basket (9,2%), atletica (7,3%), tennis (6%), rugby (5,8%), nuoto (4%), ginnastica (2,9%), sci (2,4%9, sport equestri (1,7%), ciclismo (1,5%), judo, lotta, karate e arti marziali in genere (1,2%) e la scherma (1,2%).

Prima visita dopo 4 anni di sport

Dai dati raccolti è emerso che il 40% degli atleti si sottopone per la prima volta alla visita di idoneità, in un centro di medicina dello sport, generalmente dopo circa 4 anni dall’inizio dell’attività sportiva, mettendosi quindi in una potenziale situazione di rischio.

Problemi cardiaci

Nel 16% dei casi il tracciato ECG è risultato anomalo, soprattutto nelle prime visite; in particolare nel 13% degli ECG alterati sono state rilevate anomalie da tenere monitorate, ma non tali da giudicare “non idoneo” l’atleta, mentre in uno sportivo su 10 le anomalie sono state giudicate gravi. Grazie a questo test sono stati rilevati casi di insufficienza coronarica in adulti praticanti anche sport particolarmente impegnativi. I dati hanno, tuttavia, messo in evidenza una documentata ed estesa riduzione della pressione arteriosa, in tutte le fasce di età, comprese quelle più avanzate, con significativi vantaggi sull’apparato cardiocircolatorio, in coloro che praticano attività sportiva da anni.

Miopia, varicocele e allergie, le patologie più frequenti

Un altro dato interessante emerge dall’elevata percentuale di giovanissimi che alla prima visita sportiva presentavano problemi alla vista mai diagnosticati oppure persistenti e non risolti nonostante l’uso di lenti correttive (10%).

Tra i giovani adulti sono stati evidenziati numerosi casi di varicocele grave, con possibili forti implicazioni sulla fertilità: il 3% degli atleti minorenni presentava varicocele grave mai diagnosticato e neppure riscontrato dal pediatra o dal medico di base.

E’ stata inoltre rilevata la presenza di patologie della colonna vertebrale come paramorfismi in ogni età fino alla scoliosi nei più giovani (10%), oltre a una riduzione, anche se parziale, della capacità respiratorio a causa di allergie a ogni età (16%).

“Questi dati testimoniano, come in mancanza della visita scolastica e della visita di leva, la visita di idoneità sportiva diventi il primo screening sostenuto dal Servizio Sanitario Nazionale per alcune patologie”, ha commentato Daniela Lucini.

Certificato medico per idoneità sportiva per attività non agonistica, quando e quale

Secondo la normativa vigente non è più richiesto il certificato di idoneità in caso di attività ludico-motoria.

In caso di attività sportiva non-agonistica, il certificato di idoneità può essere rilasciato solo da uno specialista dello sport, da un medico appartenente alla FMSI,  dal medico di base o dal pediatra per i propri assistiti. Il certificato può essere rilasciato dopo aver eseguito accurata valutazione clinica, che comprende sempre la misura della pressione arteriosa e l’esecuzione di un elettrocardiogramma, che va ripetuto ogni anno in caso di persone con età superiore ai 60 anni, o con fattori di rischio cardiovascolari o se e quando il medico lo ritiene opportuno. 

Il certificato di attività non agonistica (che non significa “quello necessario per i non atleti”) deve essere fatto per tutti coloro che partecipano ad attività organizzate da Enti scolastici, i dal CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) o da società sportive affiliate alle Federazioni sportive nazionali, Discipline associate,  o agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI.

 

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