La celiachia più facile con un app
La celiachia nei bambini si presenta tra i 6 mesi e i 12 anni di vita, quando il bambino viene nutrito con alimenti contenenti glutine. Oggi, grazie all’AIC, esiste una app per aiutarsi nella spesa.
“La celiachia è entrata nella nostra vita quando mio figlio Davide aveva 10 anni, ora ne ha 15”. A parlare della sua esperienza è Barbara Cislaghi, milanese, sposata con Paolo e con un solo figlio, Davide, 15 anni, che ha scoperto a dieci anni, dopo 4 mesi di inferno per diagnosi errate, che era affetto da celiachia.
Barbara perché ci sono voluti 4 mesi per capire la celiachia di Davide?
“Dopo sintomi come il forte dimagrimento, esattamente dieci chili persi, il dolore di pancia, il vomito e il rigonfiamento dell’addome, il pediatra di Davide non capiva cosa potesse essere, si pensava ad un virus intestinale, ai vermi, un cancro all’intestino e quando ci diede da fare gli esami del sangue ci prescrisse solo le IgA e no le IgG e quindi la celiachia non si vedeva (l’esame delle IgA e delle IgG anti-transglutaminasi viene usato per valutare alcune malattie autoimmuni, in particolare la celiachia ndr). Il tempo passava e Davide si deperiva e intristiva, però iniziava lui stesso a rifiutare alcuni cibi, era come se il corpo indicasse cosa rifiutare”.
Il pediatra non capiva i sintomi
Il pediatra di Davide, dopo le prime indagini, sosteneva che fossero capricci, problemi psicologici, un caso di anoressia, oppure, “banalmente” Davide cresceva molto in altezza e quindi non poteva anche mettere peso. A trovare la strada giusta fu proprio Barbara dopo aver letto notizie su internet e visto un programma alla tv dove il conduttore Daniele Bossari, raccontava della sua celiachia.
Chi fu a dare la svolta alla malattia di Davide?
“A quel punto misi Davide nelle mani dell’Ospedale San Raffaele di Milano nel reparto di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, centro di eccellenza e di ricerca avanzata e riferimento regionale per la malattia celiaca. Appena visitato pensarono subito alla celiachia o al morbo di Crohn e dopo i primi esami e un ricovero di 7 giorni, perché era sotto la soglia di dimagrimento, poterono stabilire senza alcuna esitazione che si trattava di celiachia”.
Quale fu la reazione di Davide?
“E’ sempre stato un bambino riflessivo e attento. Si è adeguato subito alla dieta senza sgarrare o fare capricci. Ha sofferto solo quando partecipava alle feste ma grazie all’aiuto delle altre mamme alla fine è stato sempre più facile, soprattutto non era mai il solo”.
Barbara, madre scrupolosa, fa preparare appositamente per Davide il pane di mais e il bonus di 140 euro, erogato da Regione che all’inizio non bastava mai perché Davide era sotto peso e andava nutrito, oggi basta e a volte avanza.
Ci sono strumenti che aiutano ad avere la certezza di acquistare gluten free?
“Grazie a #iostoconaic, l’Associazione Italiana Celiachia, l’ultima versione dell’app, che già permette di individuare ristoranti e hotel per chi mangia senza glutine, ha la possibilità di lettura del codice a barre sulle confezioni così è possibile effettuare il riconoscimento dei prodotti presenti in Prontuario, così è facile acquistare gluten free”.
L’APP
Nel nuovo aggiornamento dell’app basta inquadrare con la fotocamera dello smartphone il codice a barre presente sulla confezione per sapere se la farina, lo snack o la bibita sono presenti nel Prontuario, e quindi consentiti. E’ disponibile la cronologia delle ultime ricerche. Le ricerche possono essere fatte senza accedere alla rete, poiché il database del prontuario è residente all’interno della memoria dello smartphone. Attivando il GPS è possibile vedere quali locali gluten free sono nelle vicinanze, oppure, si può impostare una località specifica e l’app elencherà gli esercizi nei dintorni.(Fonte AIC)