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In vacanza con il buon senso per le coppie separate

13 luglio 2017

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In vacanza con il buon senso per le coppie separate, da lungo corso o in procinto di farlo, per amore dei figli.
Per i figli le vacanze sono un momento fantastico, dove la loro vita assume tempi e programmi dedicati al relax e allo svago. Per i genitori separati, invece, questo periodo, emotivamente molto coinvolgente, comporta grande stress nella gestione degli accordi.

 

 

Non perdere di vista il benessere dei figli diventa la parola d’ordine ed ecco che l’Avvocato Marisa Maraffino fa chiarezza su alcuni punti fondamentali.

Periodo di vacanza anche per  le coppie in via di separazione.

Come gestirle? Consigli per gestire e per prevenire traumi e difficoltà ai figli 

“Il periodo delle vacanze è ricco di discussioni e di problemi che, se gestiti in maniera non corretta, possono far tornare le coppie in tribunale. Se i genitori sono già separati, in genere si è previsto nell’accordo un periodo di due settimane che ciascun coniuge trascorrerà coi figli, i giorni precisi dovrebbero essere concordati entro il mese di maggio di ogni anno per dar modo a ciascuno di prenotare le vacanze. I problemi nascono quando le coppie non sono ancora separate ma in procinto di farlo. Anche in questo caso, per non esasperare ulteriormente il rapporto e arrivare a una separazione non più consensuale ma giudiziale, il consiglio è di mantenere la calma e trovare un accordo col coniuge, che dipenderà molto soprattutto dalle esigenze lavorative di ciascuno. Non esistono strumenti coercitivi per obbligare un genitore a trascorrere un periodo preciso dell’anno in vacanza col figlio se il genitore per primo non può o non vuole farlo. Il buon senso deve prevalere nell’interesse esclusivo dei figli.  Le separazioni giudiziali sono costose, stressanti e molto lunghe. Meglio dedicare più tempo a trovare un accordo che iniziare subito una separazione giudiziale che avrà ripercussioni anche sulla serenità dei figli”.

Separazione: cinque consigli per salvaguardare le vacanze 

1) Organizzarsi per tempo in modo da trovare un accordo col coniuge e prenotare con calma senza lo stress dell’ultimo minuto che può condurre facilmente al litigio;

2) Comunicare sempre all’altro coniuge dove si intende portare i figli in ferie e se si tratta di paesi extra UE prevedere già nelle condizioni di separazione il consenso dell’altro coniuge all’eventuale espatrio dei figli minorenni;

3) Cercare di essere sempre reperibili, anche telefonicamente in modo che l’altro coniuge possa contattare i figli durante le ferie;

4) Evitare gelosie se l’altro coniuge si è rifatto una vita e i figli sono già abbastanza grandi, ricordarsi di mettere al centro questi ultimi e la loro serenità. Si smette di essere coniugi ma mai genitori;

5) Evitare di litigare per l”affido” degli animali domestici. Anche in questo caso è utile far prevalere il buon senso e aiutarsi se è possibile.

Se uno dei due genitori vuole portare i figli fuori dall’unione europea, bisogna avvisare l’altro genitore? Se non lo si fa cosa si rischia?

“Se i figli sono minorenni entrambi i genitori devono dare il consenso all’espatrio, anche per le vacanze. In genere, nelle condizioni di separazione è sempre opportuno prevedere il reciproco consenso dei coniugi all’espatrio del figlio minore, proprio per evitare litigi. In caso contrario si rischi anche un processo penale per mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice (art. 388 codice penale) o addirittura per sottrazione di minori. Questi reati sono purtroppo sempre più frequenti nel caso di coppie miste, che “approfittano” delle vacanze per allontanare i figli dall’altro genitori. Ricordiamo sempre che per la nostra legge vale la regola dell’affido condiviso dei figli che hanno un preciso diritto alla bigenitorialità. Le scelte di vita dei genitori dovranno necessariamente tenere conto di questo aspetto”.

Può accadere che dopo la separazione  cambino le condizioni ad uno degli ex coniugi, quali gli obblighi verso i figli, rispetto alle vacanze, a cui non ci si può sottrarre? 

“Non esiste un diritto assoluto dei figli a trascorrere le vacanze in località di villeggiatura perché tutto dipende dalle condizioni economiche dei genitori che non sempre oggi possono permettersi di andare in ferie. Se le condizioni economiche di uno dei coniugi cambiano dopo la separazione, l’altro può chiedere la modifica delle condizioni precedenti, prevedendo ad esempio un aumento dell’assegno di mantenimento. Quando i figli sono in vacanza con i genitori ciascuno contribuirà alle relative spese per i giorni in cui questi sono con loro. I genitori, anche se disoccupati, non possono sottrarsi al mantenimento dei figli, in caso contrario rischiano un’imputazione per il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare (art. 570 codice penale)”.

Una volta concordate le vacanze uno dei genitori decide di pubblicare le fotografie dei figli minorenni sui social network. Cosa fare in caso di separazione e qual è il consiglio da dare ai genitori separati?

 “Da qualche anno per la prima volta nelle condizioni di separazione ci è capitato di inserire anche clausole sull’uso dei social network dei genitori con riferimento ai contenuti che riguardano i figli o l’altro coniuge. I genitori stessi a volte vogliono che venga previsto espressamente il rispetto reciproco delle figure genitoriali, l’utilizzo corretto dei commenti attraverso i social network e il divieto di pubblicazione delle fotografie dei figli minori. Le clausole vengono inserite perché dettate dall’esperienza. La gestione pubblica della vita privata è senz’altro tra le cause più ricorrenti di litigi tra coppie, anche se già separate”.

 

 

di Redazione Family Health

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