Le lodi sono più efficaci dei rimproveri? La scienza ci spiega perché
di Maura Manca, Psicologa

Le lodi sono più efficaci dei rimproveri: se un comportamento corretto viene elogiato si ottiene un effetto più duraturo rispetto a quello di un rimprovero. Nonostante tutto, tante persone sono solitamente più propense a sottolineare i comportamenti sbagliati piuttosto che elogiare quelli corretti. Questo è un comportamento appreso in maniera indiretta, frutto del funzionamento della nostra mente: il nostro cervello, infatti, tende a concentrare la propria attenzione sugli elementi negativi, trascurando quelli positivi.
“Ho preso un bel voto e invece di dirmi che sono stato bravo, mi hanno solo detto che ho fatto il mio dovere e che posso fare di più!”. “Sono tornata nell’orario che avevamo concordato, visto che l’altra volta avevo tardato un pochino e si erano arrabbiati, ma neanche lo hanno notato, hanno iniziato subito a dirmi che non avevo messo in ordine la mia camera e fatto l’elenco delle cose sbagliate. Quando faccio qualcosa di sbagliato sono i primi a dirmelo ma quando faccio bene non me lo dicono mai”- “Ma è possibile che non facciano altro che riprendermi e dirmi dove sbaglio, senza dirmi che faccio anche qualcosa di buono?”.
Le parole utilizzate anche con bambini e ragazzi hanno un grande peso: se usate nel modo sbagliato possono minare la loro sicurezza e autostima. Espressioni di sfiducia o derisione colpiscono nel profondo, soprattutto se ripetute nel corso del tempo, e intaccano la fiducia in sé stessi. È importante anche fare attenzione all’uso delle avversative perché si rischia in un certo senso di “cancellare” quello che viene detto prima: “Sei stato bravo/a ma potevi fare meglio”, “Andava bene però avresti dovuto fare…”. Con frasi di questo tipo il cervello si fossilizza su quello che c’è dopo il ma o il però e non quello che viene detto prima. Non è importante solo l’uso delle parole, anche la sequenza con la quale vengono dette.
La comunicazione in famiglia tra bilanciamento ed equilibrio
Per rinforzare i figli in maniera autentica bisogna sottolineare l’impegno speso in una certa attività, senza focalizzarsi unicamente sul risultato raggiunto ma sul processo, su tutto ciò che li ha portati a ottenere quel risultato. Va rinforzato l’impegno messo, lo sforzo, il processo mentale. Questo non significa che non si debba riconoscere il risultato positivo perché i figli se lo aspettano e si sentono riconosciuti. L’attenzione deve ricadere sul riconoscere solo le prestazioni più talentuose, ma anche quelle più quotidiane rinforzando spesso e volentieri la modalità con la quale affrontano le situazioni. I ragazzi vivono in un ambiente sociale e social già particolarmente pressante che punta eccessivamente sulle prestazioni, eccessi e perfezione.
Sostenerli e accompagnarli nella loro quotidianità è fondamentale, soprattutto per quanto riguarda la modalità di comunicare con loro. Bisogna aiutarli a conoscere sé stessi, scoprire le proprie risorse e capire cosa può, invece, essere migliorato per crescere e imparare anche dai propri errori attraverso il fare perché permette di sviluppare l’autoefficacia e di conoscere e riconoscere il proprio valore.
Riferimenti Bibliografici
Cantarella P., Larsen R. A. A., Williams L., Downs K. R., Wills H. P., Wehby J. H. (2020), Effects of teachers’ praise-to-reprimand ratios on elementary students’ on-task behaviour, Educational Psychology.
